Esteri
"Iowa, Sanders candidato Dem negli Usa? Contro Trump farà la fine di Corbyn"
Giampiero Alhadeff, segretario del Labour Movement of Europe, dice la sua sui candidati Dem alle elezioni Usa 2020 dopo l'avvio delle primarie in Iowa
"Bernie Sanders candidato dei Democratici alle elezioni presidenziali Usa 2020? Si va incontro a un nuovo caso Corbyn". A dirlo è Giampiero Alhadeff, segretario del Labour Movement of Europe ed ex segretario all'Europarlamento, in un'intervista ad Affaritaliani.it in cui commenta i dati in arrivo dal primo appuntamento delle primarie Dem statunitensi, che hanno preso il via in Iowa. Dati che vedono avanti il radical Sanders e Pete Buttigieg, sindaco di South Bend e altro candidato non convenzionale.
Joe Biden, ex vice presidente con Barack Obama e candidato più "istituzionale", va incontro a una débacle dal quale sarà difficile rialzarsi. Anche perché la tradizione dice che chi vince in Iowa ha poi il 70 per cento delle possibilità di diventare il candidato. E per il momento sembra ridere solo Donald Trump, che spera di affrontare proprio Sanders alle presidenziali e soprattutto può criticare il sistema democratico che ha causato un pesante ritardo nell'annuncio dei risultati dei caucus.
Primarie Iowa, Sanders avanti: al 70% sarà il candidato. E Trump tifa per lui "Labour distrutto dalle illusioni di Corbyn. Ora la sinistra torni al centro" |
Giampiero Alhadeff, alle primarie democratiche negli Stati Uniti sembrerebbe in vantaggio Bernie Sanders. Un candidato radicale, un po' come lo era Jeremy Corbyn in Regno Unito. Che cosa ne pensa?
Penso che Sanders rischierebbe di fare la stessa fine di Corbyn e il Partito Democratico rischierebbe di fare la stessa fine del Labour Party. C'è questa illusione che Sanders potrebbe vincere ma io credo che se sarà lui il candidato per Trump si apre direttamente un'autostrada per restare alla Casa Bianca.
Però molti giovani sembrano sostenere proprio Sanders. Perché crede che Trump sarebbe avvantaggiato contro un avversario come lui?
Negli Stati Uniti, come nel Regno Unito, la sinistra ha bisogno di un nome che unisca diverse anime e diverse parti dell'elettorato. Funziona così quando vince solo uno. Non puoi parlare solo ai giovani, come fa Sanders. Ma non puoi nemmeno parlare solo al classico elettore Dem, come fa Biden. Bisogna riuscire a coinvolgere entrambi, rivolgendosi sia alla maggioranza sia alle minoranze. Altrimenti non si va da nessuna parte.
Ritiene dunque che l'elettorato medio dei Democratici possa essere spaventato da Sanders?
Io le faccio l'esempio del Regno Unito. In campagna elettorale ho girato tutto il nord dell'Inghilterra, quell'area che veniva chiamata "muro rosso". Ebbene, ho trovato un "muro blu". E il problema non era solo il Labour, ma proprio Corbyn. La sua politica invece di riavvicinare i ceti meno abbienti li ha allontanati. Temo possa succedere la stessa cosa anche con Sanders.
Quindi Trump non ha paura di Sanders?
Assolutamente no, anzi Trump tifa per Sanders perché contro di lui avrebbe a portata di mano la campagna elettorale più semplice.
E gli altri candidati? C'è qualcuno che può funzionare meglio di Sanders?
I Democratici hanno bisogno di un Clinton o di un Obama, ma all'orizzonte non ne vedo. Biden, Warren, Buttigieg e Bloomberg non mi sembrano nomi in grado di rappresentare gli eredi di queste due figure. Forse Biden era il nome che più si poteva avvicinare ma mi pare un po' debole, anche per effetto dello scandalo in Ucraina. Insomma, la sensazione è che nessuno sia in grado di emergere dalla folla.
A proposito di Stati Uniti, come saranno i rapporti tra Boris Johnson e Trump?
Intanto Johnson ha imparato a escludere i giornalisti di sinistra o i giornalisti che ritiene dei nemici. Ha iniziato a fare qui lo stesso di quanto fa Trump con il New York Times o il Washington Post. Per il resto non ha seguito le "pressioni" di Washington su Huawei ma nello stesso giorno ha sostenuto il piano della Casa Bianca sul Medio Oriente e ha ricevuto Pompeo. Insomma, mi sembra abbia parato il colpo.
Il Labour sta cercando il nuovo leader dopo Corbyn. Chi sarà?
Lo sapremo ad aprile. Al momento non mi pare che per Rebecca Long-Bailey le cose stiano andando bene. Speriamo che vinca Keir Starmer, credo sia il nome giusto per riunire il partito. Io, intanto, sono riuscito a riottenere la cittadinanza italiana, così i miei figli e nipotini continueranno a essere europei anche dopo la Brexit.