Esteri

Johnson annuncia 6 mesi di misure restrittive in GB per evitare nuovo lockdown

La Gran Bretagna evita un nuovo lockdown

Il premier britannico Boris Johnson ha annunciato ai Comuni le nuove misure per contenere l'epidemia di Covid-19. I pub dovranno chiudere alle 22 e la polizia avrà nuovi strumenti per far rispettare le regole a partire da quella de distanziamento, specie nei locali pubblici. Gli agenti potranno fare multe fino a mille sterline e, in casi più estremi, arrivare all'arresto.

In Gran Bretagna, che ha superato i 400 mila casi, è di nuovo emergenza coronavirus

Le nuove misure anti-Covid annunciate dal premier britannico Boris Johnson saranno valide per i prossimi sei mesi, anche se una revisione è possibile nel caso di miglioramenti. "Guarderemo a quello che ci dicono i dati", ha sottolineato il capo di Downing Street, ricordando che il valore Rt è "quello cruciale" ma attenzione verrà accordata anche al tasso di nuovi contagi e al numero di ricoveri in ospedale.

"Se le cose prendono un'altra piega allora ovviamente rivedremo le misure", ha assicurato Johnson, sottolineando che si tratta di "una risposta bilanciata e proporzionata" per "far calare la trasmissione del coronavirus mantenendo però la grande maggioranza dell'economia britannica aperta". Il premier ha così evitato il 'circuit break', la proposta degli scienziati di un lockdown nazionale di due settimane a ottobre per cercare di interrompere la diffusione del Covid, preferendo misure più leggere ma per un periodo di tempo più lungo, in modo da salvaguardare la salute ma anche l'economia. Stasera, alle 20 ora di Londra, le 21 in Italia, Johnson parlerà di nuovo, ma stavolta alla nazione.

Il ministro Michael Gove ha anche raccomandato alla popolazione di lavorare da casa per far fronte alla seconda ondata del Covid-19 nel Regno Unito. "Se la gente può lavorare da casa, dovrebbe. Ma sottolineo che è importante che le persone il cui impiego richiede di stare in un luogo specifico di lavoro lo facciano".

Johnson pensa ai militari per far rispettare le norme anti-coronavirus

Johnson, annunciando le nuove misure, ha anche ipotizzato l'impiego di militari per sostenere la polizia nel farle rispettare. Ma il ministero della Difesa, su Twitter, ha fatto sapere che ci sono già "500 uomini disponibili per colmare i compiti di vigilanza se richiesto dal ministero dell'Interno" ma le forze armate "non intraprenderanno alcuna attività di ordine pubblico o di esecuzione" delle misure.

Anche dalle forze dell'ordine è arrivato lo stop: il capo della polizia nazionale, Martin Hewitt, ha sostenuto che non serve. "La polizia è un ruolo unico e qualsiasi supporto militare deve essere valutato con molta attenzione. Al momento, non è necessario alcun coinvolgimento militare, né prevediamo che sarà necessario", ha sottolineato Hewitt.

Downing Street ha precisato le parole del premier, sottolineando che per "liberare ulteriormente la polizia in modo da avere una maggiore presenza nelle strade, ci sarà la possibilità di attingere al supporto militare, ove necessario, utilizzando meccanismi collaudati". Si tratterebbe, ha spiegato, di assegnare loro "determinati compiti, come la protezione di siti protetti, in modo che gli agenti di polizia possano impegnarsi a far rispettare le regole per rispondere al virus". "Non si tratta di fornire poteri aggiuntivi ai militari, o di far loro sostituire la polizia nei suoi ruoli, e non faranno multe", ha assicurato un portavoce del premier.

E' già successo che i militari siano stati chiamati ad aiutare la polizia: la prima volta è stata nel 2017 quando venne messo in atto il piano governativo Operazione Temperer dopo l'attentato terroristico a Manchester. L'idea è che i militari assumano ruoli che non implichino il contatto con la polizia o l'uso di poteri di polizia, come fare la guardia fuori dalle ambasciate e da siti e infrastrutture cruciali, in modo da liberare gli agenti che possono dedicarsi alla necessità di sicurezza nazionale del momento.