Esteri
Lega, all'opposizione svolta anti Cina: no al 5G e flirt con Taiwan
Salvini liquida la Via della Seta e pressa il governo sul 5G. E intanto Centinaio guida una delegazione di parlamentari a Taipei
La Lega cambia linea sulla Cina. O almeno parte del partito di Matteo Salvini, che da quando si trova all'opposizione ha cambiato atteggiamento nei confronti di Pechino. Nonostante i viaggi di Giancarlo Giorgetti e dello stesso Salvini negli Stati Uniti, durante l'esperienza del governo gialloverde, il Carroccio non si era mai davvero opposto alla firma del memorandum di adesione alla Belt and Road Initiative. Anzi. Proprio il sottosegretario leghista al Mise, Michele Geraci, era stato il vero fulcro dello storico passo dell'Italia (primo paese del G7) sulla Nuova Via della Seta.
Da quando però la Lega è passata all'opposizione ha rivisto almeno in parte il suo approccio, almeno a livello ufficiale. Durante la presentazione del nuovo libro del giornalista Bruno Vespa, Salvini ha commentato così l'accordo commerciale con Pechino: "Sì, per portare l'olio d'oliva in Cina, per carità rispetto, ma il business vero è altro". Insomma, per il leader del Carroccio l'adesione alla Belt and Road sembrerebbe non avere quel ruolo altamente strategico sul quale ha invece instito a lungo il Movimento Cinque Stelle di Luigi Di Maio, da poco reduce alla missione al China International Import Expo di Shanghai, durante la quale ha partecipato alla cena dei leader offerta dal presidente cinese Xi Jinping e ha ribadito la volontà di una maggiore cooperazione bilaterale.
Salvini e la classe dirigente del Carroccio sembra invece aver assunto una linea profondamente filostatunitense, in particolare sul tema del 5G. Qualche settimana fa Paolo Formentini, vicepresidente della Commissione Esteri della Camera, ha messo alle strette l'esecutivo Conte bis sull'argomento: “Il governo “dica chiaro e tondo cosa intende fare per evitare che in Italia si crei una pericolosa dipendenza da paesi stranieri sulla gestione e il funzionamento della tecnologia 5G. Affidare a Huawei lo sviluppo di un’infrastruttura strategica come questa potrebbe aprire le porte a possibili attività di spionaggio attraverso le nuove infrastrutture digitali. Ci auguriamo dunque che, almeno sul tema della sicurezza nazionale, il governo abbia idee chiare e schiena dritta”, ha dichiarato.
E non è l'unica presa di posizione del Carroccio al riguardo. C'è da dire che a livello pratico la cooperazione va per certi versi avanti. Lo stesso Geraci è stato in Cina nelle scorse settimane per cercare di mantenere alto il livello della cooperazione bilaterale. E il presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha preso parte al terzo Belt and Road Summit organizzato da The European House Ambrosetti a Trieste, dove il porto rappresenta un punto cruciale della cooperazione italocinese.
La delegazione guidata da Centinaio a Taipei
Nel frattempo, una delegazione di parlamentari della Lega si trova a Taiwan. Un segnale significativo, visto che sull'isola che Pechino considera una provincia ribelle, si terranno le elezioni presidenziali il prossimo 11 gennaio. Elezioni cruciali per stabilire il futuro delle relazioni con la Cina continentale e in generale gli equilibri geopolitici dell'area, visto il diretto interessamento degli Stati Uniti sul tema.
Dal 20 al 27 novembre una delegazione di parlamentari guidata dal senatore ed ex ministro Gian Marco Centinaio, e della quale fa parte anche il senatore Tony Iwobi, sarà protagonista di una serie di incontri ad alto livello, per promuovere i rapporti bilaterali tra Roma e Taipei. Rapporti che al momento sono solo di natura commerciale, visto che l'Italia come la grande maggioranza dei paesi mondiali, aderisce al principio dell'unica Cina.
@LorenzoLamperti