Esteri

Jet russo abbattuto, Luttwak: ora guerra tra la Turchia e l'Iran


Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)


"La cosa gravissima è che i piloti russi sono stati trucidati dai selvaggi Turkmen, popolazione che abita in Siria di orgine turca e che sostiene il governo di Ankara". Il politologo americano Edward Luttwak, intervistato da Affaritaliani.it, analizza lo scenario mondiale dopo all'abbattimento del caccia russo da parte della Turchia. Lo scenario descritto è agghiacciante: "Questo è probabilmente l'inizio del conflitto tra la Turchia e l'Iran. Teheran è l'autore della strategia di Assad. Per l'Iran il presidente della Siria è essenziale, esattamente come lo sono gli Hezbollah. E' l'asse sciita. I russi ora entrano in Siria per appoggiare Assad e i turchi abbattono un aeroplano russo. Tutto questo porterà alla guerra tra la Turchia e l'Iran, l'escalation militare è iniziata e il conflitto è ormai molto vicino. Il governo iraniano è diventato ancora più fanatico dopo l'accordo con gli Stati Uniti sul nucleare: hanno arrestato molta gente, lanciato un missile balistico e mandato forze militari in Siria che sostengono l'esercito di Assad. Il presidente della Siria vuole la morte di ogni sunnita e per vincere deve raggiungere questo obiettivo. La Turchia è sempre meno europea e sempre più musulmana con questo partito islamico al potere".

Che cosa devono fare in questa situazione Stati Uniti e Unione europea? Luttwak non ha alcun dubbio. "Devono starne fuori e lasciarli 'divertire' fra loro. Ogni tentativo di cercare alleati in Medio Oriente sarebbe un errore. A questo punto in Medio Oriente non ci sono più alleati". E Israele è a rischio? "Israele è un paese che era a rischio anni fa quando c'erano i grandi eserciti arabi. Ora ha solo problemi di polizia ma non militari". Però la Turchia è nella Nato e questo certamente può essere una variabile da tener presente... "La Turchia ha tradito la Nato negli ultimi tre anni quando si è rifiutata di cooperare e ha permesso allo Stato Islamico di diventare forte comprando il petrolio. Ankara ha reso lo Stato Islamico potente e mentre gli americani armano i curdi, che combattono l'Isis, i turchi li bombardano. E' peggio avere la Turchia alleata della Nato che nemica. Se Erdogan dovesse appellarsi alla Nato e chiamarla in causa otterrebbe come risposta un netto rifiuto. Gli altri stato dell'Alleanza Atlantico risponderebbero picche e, anzi, manderebbero la Turchia a quel paese".