Esteri
Macedonia del Nord, vittoria dei socialdemocratici del premier uscente Zaev
Il primo ministro uscente della Macedonia del Nord, Zoran Zaev, ha proclamato la vittoria alle elezioni di ieri del suo partito socialdemocratico (Sdsm). "Il cammino da noi intrapreso è stato consolidato", ha detto ai suoi sostenitori, riferendosi alla scelta europeista e filoccidentale.
Sotto la guida di Zaev, il paese ha cambiato nome in Macedonia del Nord, superando così il veto greco all'ingresso nella Nato e all'avvio di negoziati per l'accesso all'Ue. Primo partito, l'Sdsm non ha tuttavia ottenuto la maggioranza assoluta e si prevedono lunghi negoziati per la formazione del prossimo governo.
Secondo dati quasi definitivi, la formazione di Zaev ha ottenuto 46 dei 120 seggi del parlamento di Skopje, solo due più dei rivali nazionalisti dell'Vmro che si erano duramente opposti al cambiamento del nome del paese. Il ruolo di kingmaker spetta all'Unione Democratica per l'Integrazione (Dui), il partito della minoranza etnica albanese, che ha ottenuto 15 seggi. Se il Dui rinnoverà l'alleanza con l'Sdsm, il governo potrà godere di un'ampia maggioranza.
Macedonia del Nord, i problemi del nuovo governo
Tuttavia, scrive il Guardian, gli analisti prevedono "difficili" trattative per la formazione dell'esecutivo e un governo debole. "Stiamo entrando in un periodo di duri negoziati e penso che il governo non sarà così stabile come si pensava", ha detto al quotidiano l'analista Nikola Spasov. Prima del voto, il Dui aveva fatto sapere di volere il posto di primo ministro, una richiesta che l'Sdsm aveva respinto e bollato come un "ricatto".
Le elezioni anticipate sono state convocate sei mesi fa dopo che l'Ue non aveva dato via libera all'avvio di negoziati per l'entrata della Macedonia del Nord, malgrado il cambiamento di nome. Quest'ultimo ostacolo è stato poi superato in marzo, ma i negoziati formali non sono ancora iniziati. Poco più del 50% degli 1,8 milioni di elettori si è recato alle urne, fra i timori di contagio per il coronavirus e un diffuso senso di disillusione per la politica.
Con oltre due milioni di abitanti, la Macedonia del Nord ha uno dei tassi di infezione più alti dei Balcani: secondo i dati della John Hopkins University, i contagiati sono arrivati a 8.530 e i morti sono 393. Per contenere il contagio durante le operazioni di voto, le persone infette e quelle fragili o anziane hanno votato in anticipo in giorni differenti. Le mascherine erano obbligatorie nei seggi e gli orari di voto sono stati allungati per permettere il distanziamento sociale.
Nel 2016, l'Sdsm aveva messo fine ad oltre un decennio di dominio politico dei nazionalisti, conquistando 49 seggi. Oggi viene riconfermato, ma con un lieve calo, che fotografa un certo scontento di fronte al persistere di problemi come la corruzione diffusa, i salari bassi e la disoccupazione. Problemi che la pandemia rende ancora più difficile da affrontare.