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Meloni l'equilibrista, il patto con Orban per far slittare le nomine in Ue

di Redazione Esteri

La premier italiana riceve il primo ministro ungherese. L'obiettivo è quello di congelare il bis di von der Leyen in attesa del voto in Francia

Meloni, la trattativa per le nomine Ue e l'asse con Orban

Giorgia Meloni incontra Viktor Orban a Roma, il vertice tra Italia e Ungheria però non rappresenta solo un passaggio di consegne, visto che Budapest dal 1° luglio diventerà presidente di turno dell'Ue, ma sul tavolo delle trattive c'è molto di più: il futuro dei conservatori e il bis di von der Leyen come Commissario dell'Unione europea. La premier italiana - riporta La Repubblica - vorrebbe congelare la sua rielezione in attesa del voto in Francia di fine mese. Una mossa per alzare la posta verso l’eurosummit di giovedì, anche se proseguono i contatti segreti con von der Leyen. Ma nell'incontro di questo pomeriggio a Chigi, Meloni farà anche l’ultimo tentativo per far entrare il leader ungherese nei Conservatori (Ecr).

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Meloni però chiederà a Orban in caso di accordo - prosegue La Repubblica - garanzie pubbliche, scritte, sulla collocazione atlantica e la difesa di Kiev (difficili, per un leader così vicino a Mosca). Ma anche all'interno del suo partito, Fratelli d'Italia, la riuscita dell’operazione è considerata poco probabile. "Intorno al 30%". Anche perché i polacchi del Pis, iper-atlantisti, potrebbero uscire da Ecr, piuttosto che accettare nel gruppo Orban. Cosa vuole ottenere Meloni in questa partita? Una vicepresidenza della Commissione, con un portafoglio di peso. L’opzione A, per la premier, è il Pnrr, da affidare a Raffaele Fitto. Di questo ha discusso col vice Antonio Tajani, la sua sponda nel Ppe, nel viaggio di ritorno dalla festa del Giornale. E Manfred Weber, il presidente dei Popolari, avrebbe timidamente aperto a Ecr. Strappasse subito questa poltrona, Meloni accetterebbe di chiudere la trattativa anche giovedì (a Roma le deleghe di Fitto potrebbero finire temporaneamente a Mantovano).