“Occidente preparava l’invasione della Russia”. Il discorso integrale di Putin
Il discorso integrale del presidente russo, Vladimir Putin, alla parata nella Piazza Rossa a Mosca per il "giorno della Vittoria"
Ripeto, abbiamo visto come si sviluppava l'infrastruttura militare, come hanno iniziato a lavorare centinaia di consulenti stranieri, ci sono state consegne regolari delle armi piu' moderne dai Paesi della Nato. Un pericolo che aumentava ogni giorno. La Russia ha risposto preventivamente all'aggressione. L'operazione e' stata una decisione forzata, tempestiva e l'unica giusta. La decisione di un Paese sovrano, forte, indipendente. Gli Stati Uniti d'America, soprattutto dopo il crollo dell'Unione Sovietica, hanno iniziato a parlare della loro esclusivita', umiliando cosi' non solo il mondo intero, ma anche i loro Paesi satelliti, che devono fingere di non accorgersi di nulla e accettare docilmente tutto. Ma noi siamo un Paese diverso. La Russia ha un carattere diverso.
Non rinunceremo mai all'amore per la Patria, alla fede e ai valori tradizionali, ai costumi dei nostri antenati, al rispetto per tutti i popoli e le culture. E in Occidente, a quanto pare, hanno deciso di cancellare questi valori millenari. Tale degrado morale e' diventata la base per ciniche falsificazioni della storia della Seconda guerra mondiale, incitando alla russofobia, elogiando i traditori, deridendo la memoria delle loro vittime, cancellando il coraggio di coloro che vinsero e subirono la Vittoria. Sappiamo che ai veterani americani che volevano partecipare alla parata di Mosca e' stato effettivamente vietato di farlo. Ma voglio che sappiano che siamo orgogliosi delle vostre imprese, del vostro contributo alla Vittoria comune. Onoriamo tutti i soldati degli eserciti alleati - americani, britannici, francesi - che parteciparono alla Resistenza, soldati coraggiosi e partigiani della Cina - tutti coloro che hanno sconfitto il nazismo e il militarismo.
Cari compagni! Oggi i miliziani del Donbass, insieme ai combattenti dell'esercito russo, stanno combattendo nella propria terra, dove i combattenti di Svyatoslav e Vladimir Monomakh, i soldati di Rumyantsev e Potemkin, Suvorov e Brusilov, hanno combattuto il nemico, dove gli eroi della Grande Guerra Patriottica - Nikolai Vatutin, Sidor Kovpak, Lyudmila Pavlichenko hanno combattuto fino alla morte. Mi rivolgo ora alle nostre forze armate e alle milizie del Donbass. State combattendo per la Patria, per il suo futuro, in modo che nessuno dimentichi le lezioni della Seconda guerra mondiale. In modo che non ci sia posto nel mondo per carnefici, punitori e nazisti.
Oggi chiniamo il capo davanti al ricordo benedetto di tutti coloro la cui vita e' stata tolta dalla Grande Guerra Patriottica, davanti al ricordo di figli, figlie, padri, madri, nonni, mariti, mogli, fratelli, sorelle, parenti, amici. Chiniamo il capo davanti alla memoria dei martiri di Odessa, bruciati vivi nella Casa dei sindacati nel maggio 2014. Davanti alla memoria degli anziani, delle donne e dei bambini del Donbass, dei civili morti per i bombardamenti spietati, i barbari attacchi dei neonazisti. Chiniamo il capo davanti ai nostri compagni d'armi, che morirono alla morte di coraggiosi in una giusta battaglia - per la Russia (viene annunciato un minuto di silenzio).
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