Patto sul Clima e Trump: anche Obama e Clinton avevano fatto poco
Anche i democratici Usa avevano fallito sul Protocollo di Kyoto
La nuova polemica provocata dal Presidente Usa Donald Trump riguarda il cosiddetto Accordo di Parigi (durante la Cop 21) firmato nel dicembre del 2015.
La posizione del tycoon americano era comunque nota come era nota la sua ostilità alla battaglia contro i cambiamenti climatici e del resto ne ha fatto uno dei punti caratterizzanti il suo programma elettorale con il chiaro intento di favorire gli idrocarburi, tra cui il carbone ritenendo le fonti rinnovabili penalizzanti per gli Usa.
Quello che però non viene detto è che gli Usa anche prima non erano certamente i paladini dell’ambiente visto che il famoso Protocollo di Kyoto (1995) di cui l’accordo di Parigi è il proseguimento fu proposto sì da Al Gore e Bill Clinton ma poi non fu mai ratificato dal Senato, anche sotto le amministrazioni democratiche (ricordo che Clinton governò fino al 2001) sebbene gli Usa fossero allora i più grandi emettitori del mondo.
Il Protocollo di Kyoto mirava a ridurre le emissioni mondiali dei gas serra che si ritengono, in una ipotesi antropica, responsabili dei cambiamenti climatici che a loro volta provocano l’innalzamento della temperatura media mondiale con conseguente scioglimento dei ghiacciai, desertificazione, aumento del livello dei mari e produzione di eventi estremi atmosferici.
Dunque non è che Obama si fosse comportato molto meglio rispetto ai precedenti Presidenti e rispetto anche a Trump, tanto che fu accusato soprattutto durante il primo mandato di aver utilizzato l’argomento ambientale solo per campagna elettorale senza poi fare niente di concreto.
Solo nel secondo mandato, infatti, non “rischiando” più l’ostilità delle grandi aziende produttrici di carbone firmò il trattato di Parigi, facendo, per altro, gran uso di una scenografia mediatica che lo voleva far passare, appunto, per difensore ecologico un po’ come del resto la vicenda paradossale del premio Nobel per la pace che gli fu assegnato appena eletto e senza quindi che avesse prodotto nulla per meritarlo ancora.