Esteri

Medio Oriente: Turchia, Iran e Giordania contro Trump. Egitto e Arabia aprono

Chi sta con chi dopo l'annuncio del piano sul Medio Oriente da parte di Donald Trump

L'ambasciata degli Stati Uniti in Israele è in stato di allerta per ''gli appelli a manifestazioni a Gerusalemme, in Cisgiordania e a Gaza'' dopo la presentazione del piano di pace per il Medioriente da parte del presidente Donald Trump. E' quanto si legge sul sito della missione diplomatica, dove si precisa che sono state imposte restrizioni di viaggio per il personale americano e i loro familiari.

M.O.: aperture al piano Usa da Cairo, Riad, Doha e Abu Dhabi

Intanto, mentre i palestinesi preparano le barricate e l'Iran, insieme a Turchia e Giordania, denuncia il piano di pace Usa per il Medio Oriente, aperture sono arrivate da Egitto, Arabia Saudita, Emirati arabi uniti e Qatar. Il Regno wahabita ha espresso "apprezzamento per gli sforzi dell'amministrazione del presidente Trump di sviluppare un piano di pace completo tra israeliani e palestinesi e incoraggia l'avvio di negoziati di pace diretti, sotto gli auspici degli Usa". "Sforzi continui" apprezzati anche dall'Egitto, l'unico altro Paese della regione insieme alla Giordania ad avere un accordo di pace con Israele. Il Cairo ha esortato a "considerare l'iniziativa dell'amministrazione Usa dal punto di vista dell'importanza di raggiungere la risoluzione della questione palestinese, restituendo loro pieni diritti". Il ministero degli Esteri ha quindi esortato entrambe le parti a "un'attenta e approfondita considerazione della visione degli Stati Uniti per raggiungere la pace e ad aprire canali di dialogo, sotto gli auspici statunitensi, per la ripresa dei negoziati". L'ambasciatore emiratino negli Usa, Yousef Al Otaiba, ha definito il piano di pace "un'iniziativa seria" che offre "un punto di partenza importante per il ritornoa negoziati all'interno di quadro internazionale guidato dagli Usa". Piu' sfumata la posizione del Qatar che, pur lodando l'impegno dell'amministrazione Trump e chiedendo negoziati diretti, ha ribadito la necessita' di uno Stato palestinese "all'interno dei confini del 1967 compresa Gerusalemme Est" e il diritto al ritorno dei rifugiati. (AGI)Sca 290829 GEN 20 NNNN

MO, NETANYAHU PARLA CON PUTIN DEL PIANO DI PACE - Il premier israeliano Benjamin Netanyahu sarà oggi a Mosca per una tappa lungo il viaggio di rientro in Israele da Washington. Nella capitale russa, il premier israeliano parlerà con il capo del Cremlino, Vladimir Putin, del piano di pace per il Medio Oriente annunciato ieri da Donald Trump. Continuano intanto ad arrivare le reazioni alle proposte formulate alla Casa Bianca. 

M.O.: Ankara contro piano Trump, solo un'annessione di territori - La Turchia si schiera apertamente contro il piano di Stati Uniti e Israele per la creazione di uno stato palestinese, bollandolo come "un'annessione di territori" e definito "nato gia' morto". "Questo piano e' null'altro che un'annessione di territori che uccide la soluzione dei due stati per due popoli. Un piano morto sul nascere. Usurpare la terra ai palestinesi non e' la soluzione al conflitto, quei territori non possono essere oggetto di trattativa. Continueremo a stare al fianco dei fratelli palestinesi per la creazione della Palestina all'interno dei territori palestinesi". Queste le parole usate nel comunicato emesso dal ministero degli Esteri di Ankara, che ribadisce che il riconoscimento di Gerusalemme come capitale della Palestina costituisce una "linea rossa" invalicabile per la Turchia, e che Ankara non accettera' alcun piano che "non goda del benestare" dell'Autorita' Palestinese. 

MO: PARIGI PER SOLUZIONE DUE STATI CHE RISPETTI DIRITTO INTERNAZIONALE -All'indomani della presentazione del piano di pace per il Medio Oriente da parte del presidente americano Donald Trump, la Francia insiste per una soluzione dei due stati che rispetti il diritto internazionale.Parigi, recita un comunicato del ministero degli Affari Esteri divulgato oggi, "esprime la propria convinzione che la soluzione dei due stati,conformemente al diritto internazionale e i parametri internazionalmente concordati, sia necessaria per instaurare una pace equa e duratura in Medio Oriente". 

QATAR, 'PACE POSSIBILE SOLO CON RICONOSCIMENTO DIRITTI PALESTINESI'  - Il Qatar ha detto di aver accolto positivamente gli sforzi del presidente americano Donald Trump per una ''pace duratura'', sottolineando però l'impossibilità di ottenerla senza concessioni ai palestinesi. Come riporta la Qatar News Agency, ''il Qatar accoglie positivamente tutti gli sforzi finalizzati a una pace duratura dei Territori palestinesi occupati, apprezzando l'impegno dell'attuale Amministrazione americana a trovare soluzioni per il conflitto israelo-palestinese''. Alleato degli Stati Uniti e sostenitore della causa palestinese, ''il Qatar ribadisce il suo impegno per il sostegno delle istituzioni palestinesi, notando che la pace non può essere sostenibile se non vengono riconosciuti i diritti dei palestinesi nel loro Stato sovrano, compresa Gerusalemme est, e il diritto al ritorno''. 

LEGA ARABA, 'PACE TRA ISRAELIANI E PALESTINESI DEVE ESSERE CONDIVISA' - "Il raggiungimento di una pace giusta e duratura tra israeliani e palestinesi dipende dalla volontà delle due parti e non dalla volontà di una e non dell'altra". E' quanto si legge in una nota diffusa dal segretario generale della Lega araba, Ahmed Aboul Gheit, all'indomani della presentazione del piano di pace elaborato dal presidente americano Donald Trump. Aboul Gheit ha comunque riferito che ''stiamo lavorando a stretto contatto per studiare il piano Usa'', che tuttavia ''riflette una visione non vincolante". Secondo Aboul Gheit, ''il criterio principale per giudicare qualsiasi piano di pace è la coerenza con il diritto internazionale e i principi di equità e giustizia'', nonché ''la considerazione degli interessi delle parti in modo che le concessioni fatte siano uguali''. "Una pace giusta e sostenibile non può essere raggiunta ignorando la realtà dell'occupazione israeliana dei territori palestinesi dal 1967, né legalizzando questa occupazione", ha aggiunto il segretario generale della Lega araba ricordando che ''i paesi arabi hanno già avanzato un chiaro progetto di pace, che è rappresentato nell'iniziativa di pace araba''.