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Esteri
Russia al voto, Putin sotto il 40%. E' flop delle opposizioni liberali

Si avvicinano le elezioni legislative russe del 18 settembre, un test chiave per il presidente Vladimir Putin. La campagna elettorale è ormai entrata nel vivo con molte convention, manifesti, militanti che consegnano giornali, e poi radio e televisione aiutano i politici ad esprimere le loro idee e a convincere ogni elettore.

L’ultimo sondaggio, datato 16 luglio - scrive il sito http://it.sputniknews.com -, vede il partito del Presidente Vladimir Vladimirovich Putin “Russia Unita” al 39%, seguito dal “Partito Comunista della Federazione Russa” di Gennadij Andreevich Zjuganov al 10% e dal “Partito Liberal-Democratico di Russia” Vladimir Volfovich Zhirinovskij sempre a quota 10%. Dopo vi è il partito “Russia Giusta” di Sergey Mikhailovich Mironov, attestato al 3% dal sondaggio del Centro Levada, ma bisogna sottolineare che l’agenzia FOM invece indica il partito Russia Giusta all’8%. Secondo il sondaggio del Centro Levada, infine, l’11% degli elettori russi non sa ancora chi votare, mentre il 10% non sa se eserciterà il diritto di voto. (I dati in dettaglio possono essere visualizzati qui).

Le elezioni prevedono un sistema misto, di fatto il 50% dei seggi (225) verrà ripartito fra i partiti che hanno superato la soglia di sbarramento del 5% dei votanti su base nazionale; gli altri 225 seggi invece, verranno assegnati ad ogni singolo vincitore dei collegi uninominali che dividono la Federazione Russa.

Fra i 14 partiti che concorrono per un posto in parlamento ci sarà anche:

    “Comunisti di Russia” (Kommunisty Rossii), è un partito recente che si prefigge come partito politico di sinistra in contrapposizione a quello di Zjuganov. Attualmente ha due deputati eletti alle elezioni regionali del 2012.
    “Forza Civile” (Grazhdanskaya sila), partito di ispirazione liberale e ambientalista che nel 2007 ottenne il 1,05% delle preferenze, non possiede seggi nella Duma, mentre ne ha solo uno nei parlamenti regionali (i seggi totali sono 3980) nella zona autonoma di Nenets;
    “PARNAS”, famoso per via del fatto che Boris Nemtsov fu uno dei copresidenti fino alla sua morte, attualmente il partito è presieduto da Mikhail Kasyanov ed è membro dell’ALDE (Partito dell'Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l'Europa). Attualmente ha un solo deputato regionale.
    “Partito Comunista della Federazione Russa” (Kommunisticheskaya partiya Rossiyskoy Federatsii). È un partito di ispirazione marxista-leninista, conosciuto per le sue posizioni contro le unioni omosessuali è considerato come il naturale successore del PCUS, che venne bandito nel 1991. Promuovono l’introduzione del sistema di tassazione progressivo e la nazionalizzazione di tute le risorse e i settori strategici economici della Russia. Anche se di forte ispirazione comunista, il partito promuove la cooperazione con la chiesa ortodossa anche se è vietata qualsiasi tipo di propaganda a sfondo religioso all’interno del partito. Attualmente ha 460 deputati regionali eletti e nel 2015, con il 56,39% dei voti, Sergey Levchenko, membro e deputato alla Duma del Partito Comunista, fu eletto governatore della regione di Irkutsk.
    “Partito dei Pensionati” ha 8 deputati regionali eletti e si ispira anch’esso al conservatorismo sociale; nel 2007 l’allora presidente Igor L. Zotov assieme al partito crearono un movimento pubblico composto da circa 88000 pensionati sparsi in tutto il paese; lo scopo del movimento era quello di aiutare e tutelare gli interessi dei pensionati e dei cittadini più poveri.
    “Partito della Crescita” (Partiya Rosta), fino a Marzo 2016 conosciuto come “Giusta Causa” (Pravoye Delo), è un partito liberal-conservatore di centro destra che attualmente ha eletto un deputato nella Repubblica del Daghestan ed un altro nella Repubblica della Ingushetia. Attualmente viene dato allo 0,7%.
    “Patrioti di Russia” (Patrioty Rossii) è un partito di ispirazione socialista e collettivista; anch’esso si pone come alternativa al Partito Comunista della Federazione Russa e nelle elezioni della Duma del 2003 ottenne 8 seggi, ma da allora non è riuscito successivamente a superare la soglia di sbarramento. Il suo leader, Gennady Semigin, fu espulso dal Partito Comunista nel 2005, in seguito diede vita al partito Patrioti di Russia. Ha 33 deputati regionali eletti, dei quali 14 eletti nella Repubblica dell’Ossezia del Nord-Alania diventando il secondo partito della regione dopo Russia Unita.
    “Rodina” è il partito nazional-conservatore, promuove un capitalismo di stato nel quale il ruolo del Governo sia ancora più centrale e forte rispetto alla situazione attuale, inoltre crede nello sviluppo che la Russia deve condurre nelle regioni Artiche. Attualmente ha 20 deputati regionali eletti.
    “Russia Giusta” (Spravedli´vaya Rossi´ya) è un altro dei quattro partiti parlamentari che compongono la Duma, attualmente ha 64 parlamentari alla Duma e 315 deputati regionali su 3890 totali. Propone la statalizzazione del sistema bancario e ha idee social democratiche, fa parte dell’Internazionale Socialista. Dal 2012 è in alleanza con il Partito Comunista della Federazione Russa anche se cerca di porsi come alternativa di centro-sinistra non comunista al partito Russia Unita.
    “Russia Unita” (Yedinaya Rossiya) è il partito di governo con a capo il leader Dmiitriy Anatoolyevich Medvedev. Attualmente ha 238 seggi nella Duma e 2840 su 3980 nei parlamenti regionali fra cui: 44 seggi su 48 nella Repubblica di Mordovia; 37 su 41 nella Repubblica di Cecenia; 95 su 100 seggi totali nell’Assemblea legislativa di Krai di Krasnodar; 55 seggi su 60 nella Regione di Briyansk; 43 su 45 nella Regione di Saratov; 44 su 46 nella regione di Keremovo. Il partito si pone come forza moderata, in contrapposizione sia al Comunismo che ai partiti di destra; fra gli ideali che fondano il partito si può trovare sia il tradizionalismo (che non è nazionalismo) e il conservatorismo sociale.
    “Verdi” (Zelyonyye), partito ecologista che è riuscito ad eleggere due deputati regionali nel 2014 nella Repubblica di Kabardino-Balkaria con il 5,11% dei voti. Inoltre nel 2013 sono riusciti ad eleggere altri due deputati regionali, per un totale di 4 deputati sparsi nel territorio russo.
    “Yabloko” è un partito di centro sinistra ma che si caratterizza dall’essere filo-occidentale che nel 2011 ottenne circa il 3% dei voti, impedendogli quindi di eleggere deputati alla Duma. È anche un partito ecologico e social democratico, attualmente in coalizione anche con il partito PARNAS. Attualmente è riuscito ad eleggere 12 deputati regionali, 6 dei quali nel distretto federale della città di San Pietroburgo e 4 nella Repubblica di Karelia.
    LDPR (Partito liberal-democratico di Russia) ha ottenuto 56 seggi nelle elezioni della Duma del 2011, di fatto è uno dei quattro partiti rappresentati nel Parlamento Russo. Il suo leader Zhirinovskij, è a capo del partito fin dalla sua creazione avvenuta nel 1989. Promuove una economia statalista ed una politica che va in netta contrapposizione a quella comunista; è un partito antiamericano e patriottico; il suo leader ha più volte dichiarato di supportare Marie Le Pen e il Fronte Nazionale. Attualmente il partito ha eletto 213 deputati regionali, fra i risultati migliori si annovera gli 8 deputati eletti su 36 nella regione di Amur.

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