Russia, Navalny escluso dalle Presidenziali
La candidatura respinta all'unanimità
La commissione elettorale centrale russa ha bloccato la candidatura del leader dell'opposizione Alexei Navalny che non potrà quindi correre per le elezioni presidenziali in calendario per marzo 2018, alle quali anche Vladimir Putin è candidato, per il quarto mandato, e con i sondaggi che lo vedono già come vincitore assoluto. "Ineleggibile per problemi con la giustizia" è stato il verdetto della commissione.
Tutti i dodici componenti della Commissione hanno votato contro la candidatura di Navalny, motivando il rigetto con la controversa condanna a 5 anni per appropriazione indebita da lui subita. Navalny ha sempre sostenuto che si è trattato di una sentenza politica.
Dopo la bocciatura della sua candidatura, Navalny ha esortato tutti i suoi sostenitori a non partecipare al voto. "Stiamo dichiarando uno sciopero degli elettori - ha fatto sapere - chiediamo a tutti di boicottare queste elezioni. Non riconosceremo il risultato di queste elezioni".
Colui che appare come il principale oppositore di Vladimir Putin in vista delle elezioni 2018 era stato condannato nei mesi scorsi alla detenzione per aver organizzato manifestazioni non autorizzate.
Navalny, 41 anni, era già stato arrestato dalla polizia sulla porta di casa a Mosca lo scorso 12 giugno, neanche un'ora prima che iniziasse la protesta anti-corruzione organizzata dall'opposizione nel giorno delle celebrazioni per la Festa nazionale, la 'Giornata della Russia'. In quell'occasione il blogger era stato condannato a 30 giorni di detenzione per "aver ripetutamente violato la legge sull'organizzazione di pubblici raduni".
Il 7 ottobre scorso, nel giorno del 65esimo compleanno di Putin, i sostenitori di Navalny, allora ancora detenuto, avevano manifestato a San Pietroburgo e in altri luoghi contro il capo del Cremlino: alle proteste erano seguiti duecento arresti.