Esteri
Russia-Turchia verso l'escalation: “Pronti alla risposta militare”
La crisi tra Russia e Turchia si fa sempre più profonda, con scambi di accuse e minacce dai toni sempre più accesi. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan da una parte dice di voler incontrare il leader russo Vladimir Putin a Parigi, a margine della conferenza sul clima che si apre nel fine settimana, e dall'altra avverte che Mosca "non deve scherzare col fuoco". Dal Cremlino per tutta risposta si fa sapere che il presidente non parla con Erdogan perché da parte turca non c'è la minima volontà di "presentare le scuse più elementari" per l'abbattimento del jet russo al confine con la Siria.
A conferma del clima di altissima tensione, Ankara ha sospeso temporaneamente i voli militari sulla Siria nell'ambito della coalizione internazionale anti-Isis. Lo rivela oggi il quotidiano Hurriyet, citando fonti anonime della diplomazia di Ankara. Secondo il giornale, la decisione sarebbe stata presa in accordo con la Russia per evitare il rischio di nuovi incidenti. Lo stop potrebbe durare fino a quando Ankara e Mosca non riapriranno i canali di dialogo, tra cui una "hotline" per la trasmissione di comunicazioni militari ritenuta necessaria per la prevenzione di possibili episodi ulteriori di tensione al confine.
Intanto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha chiamato il presidente russo Vladimir Putin solo sette o otto ore dopo l'abbattimento sopra la Siria del caccia bombardiere russo Su-24. Già ieri, il presidente Erdogan in un'intervista a France24, aveva detto di aver provato a chiamare Putin dopo l'incidente, ma senza riuscire a raggiungerlo. Il portavoce, inoltre, ha sottolineato che la Turchia deve chiarire le proprie mosse sull'abbattimento del cacciabombardiere russo prima di giudicare lo schieramento dei sistemi di difesa aerea S-400 russi in Siria come un atto di aggressione. "Per quanto riguarda queste classificazioni, la cosa più importante per noi, naturalmente, è definire le mosse contro il nostro aereo abbattuto. Come si definisce ciò che l'aviazione turca ha fatto", ha detto ai giornalisti Peskov.
A fronte di queste tensioni il Cremlino ha reso noto che il presidente turco ha chiesto un incontro con Putin, a margine del summit sul clima, lunedì prossimo a Parigi. "Voglio vederlo faccia a faccia" ha detto. "Sarebbe appropriato prendere misure che evitino esperienze di nuove situazioni indesiderate tra le forze armate dei due Paesi mantenendo i canali di comunicazione militari e diplomatici con la Russia". Lo si legge in un comunicato pubblicato al termine della riunione programmata del Consiglio militare supremo turco (Yas), che è stata presieduta ad Ankara dal premier Ahmet Davutoglu alla presenza dei vertici dell'esercito.
Erdogan ha ribadito di "non voler mettere a repentaglio le relazioni" con la Russia, ma ha invitato il Cremlino a "non giocare con il fuoco". Il leader turco ha puntualizzato che quanto accaduto non è stato "intenzionale" bensì dovuto "all'applicazione automatica delle regole d'ingaggio". Erdogan ha accusato Putin di aver pronunciato "parole inaccettabili" nei confronti della Turchia e di "puntare a estendere ad altri settori" la disputa sul caccia abbattuto. Il presidente turco ha liquidato come "calunnie" le accuse di Mosca, secondo cui Ankara acquisterebbe clandestinamente petrolio dall'Isis, e le ha anzi ribaltate, sostenendo che gli Stati Uniti "hanno prove documentate della vendita al regime siriano" di idrocarburi da parte dello stesso Isis e persino "di compagnie russe".