Esteri

Sardine, Iglesias di Podemos le vuole importare in Spagna

Vincenzo Caccioppoli

Mentre il movimento delle sardine in Italia pare destinato a sciogliersi come neve al sole, dopo aver contribuito alla vittoria di Bonaccini in Emilia Romagna, cosa che accredita ancora di più la tesi che in realtà forse detto movimento non è nato poi cosi spontaneamente come si credeva. Dopo aver occupato le prime pagine dei giornali e tutti i talk show durante la campagna elettorale emiliano romagnola, le sue iniziative dopo il voto sono state un flop dietro l’altro, a cominciare dall’infausta foto fatta con Toscani e i Benetton, che forse ha reso i leader del movimento molto meno puri e cristallini agli occhi della gente che tanta speranza aveva riposto in essi.

Troppo deboli le loro idee, troppa indecisione sui programmi e le idee da perseguire, che esulassero dal contrastare il “mostro” Salvini. Adesso i famosi stati generali che avrebbero dovuti tenersi a Scampia, sono stati rinviati sine die, forse a causa dei clamorosi flop in serie registrato negli ultimi raduni tenuti al sud Italia. Evidentemente la forza propulsiva era determinata dalla presenza del nemico comune da sconfiggere. Persa questa spinta il movimento è come se si fosse incartato nelle sue incertezze e nella sua mancanza di idee e di progetti. La figura pulita del leader Mattia Santori sembra già stantia e sa tanto di vecchia politica, tanto è stata la sua sovraesposizione su tutti i media nazionali.

Gli stessi media che hanno cavalcato durante la campagna elettorale l’onda della protesta ed hanno portato in auge il movimento e il suo leader, lo hanno poi scaricato inesorabilmente, quando hanno capito che l’avventura dei ragazzotti di Bologna sembrava senza futuro. Ma non tutti evidentemente la pensano cosi, se si guarda a cosa accaduto in Spagna qualche giorno fa. Il leader di Podemos ( movimento nato in maniera molto simile nel 2011 per combattere il problema dei prezzi alti delle case in Spagna e poi diventato un partito di lotta e di governo), infatti, durante una lunga intervista ad un giornale, si è augurato che anche in Spagna possa presto nascere un movimento come quello delle sardine nato a Bologna.

La richiesta del leader di Podemos infatti direttamente rivolta alle organizzazioni della società civile è stata quella della necessità di “una mobilitazione in difesa delle basi della democrazia di fronte alla minaccia dell'estrema destra”. Tutto ciò come detto è stato detto a meta Febbraio al quotidiano catalano “Lavanguardia”, in una intervista, in cui ha rivendicato la presenza della militanza socialista e “viola” nei movimenti sociali, e ha ripreso l'idea di quel tessuto associativo che crea “comunità democratica”. Iglesias aveva ribadito l’idea, sin dalla firma dell'accordo del governo di coalizione, che l'attivismo sociale e la mobilitazione dovrebbero essere un incentivo per l'azione del governo e controbilanciare le evidenti pressioni che altri poteri e interessi sottopongono all'esecutivo.

Ma ora ciò che promuove è un qualcosa di più ampio del semplice accompagnamento del programma del governo, perché la sua appare come una richiesta vera e propria di difesa della democrazia. “L'ultra-destra sta minacciando le basi costitutive della democrazia. E il governo non è abbastanza per resistere a quella minaccia ", ha detto. Secondo il vicepresidente iberico, il governo deve governare e lavorare per promuovere accordi come quello raggiunto dai sindacati e dai datori di lavoro, ma “non possiamo occuparci di tutto; la società civile deve essere organizzata ”. A questo proposito si è rivolto alle basi dei partiti che formano il governo, ma anche a tutte le organizzazioni della società civile per mantenere la tensione di difesa dello stato sociale: “È necessario che i militanti di Podemos e anche quelli del PSOE siano organizzati nei quartieri, nelle città e nei paesi del nostro paese per difendere la democrazia, è necessario che gli studenti escano per difendere l'educazione pubblica, che i pensionati escano per difendere le pensioni, che gli operatori sanitari lascino per difendere la salute pubblica ... ".

Il leader di Podemos ha citato ad esempio proprio il movimento delle sardine italiano, che a detta sua ha contribuito a sconfiggere Salvini nelle elezioni regionali e allo stesso modo una mobilitazione di questo tipo dovrebbe e potrebbe contribuire ad isolare la destra di Vox, che sembra conquistare sempre più consensi, anche a scapito di un Partito Popolare che sembra in difficoltà a costruire una opposizione costruttiva. Insomma la sua sembra avere tutta l’aria di una chiamata alla armi per rafforzare un governo che nasce già debole e pieno di contraddizioni al suo interno. Il suo perciò appare come un tentativo di rafforzare la sua persona e la sua formazione politica, per indebolire Sanchez e i socialisti, in quella che appare sempre più come un’alleanza di pura convenienza. Insomma una situazione che presenta moltissime analogie con quella italiana, in cui Cinque stelle e Pd fanno parte di una maggioranza sempre più litigiosa e poco coesa.

Questo fatto perciò dimostra come anche in Spagna la sinistra stia attraversando un periodo di grandi incertezze e sia alle prese con una perdita di identità. Il Psoe, allo stesso modo del Pd in Italia, sembra in grave difficoltà ad intercettare il malcontento sempre più crescente del paese. Certo la situazione dei due paesi è assai differente, ma sicuramente molte delle istanze, come il problema della immigrazione, della insicurezza, del lavoro incerto e mal pagato, di una Europa troppo attenta alle rigide regole di bilancio ( a cui quest’anno deve far fronte la Spagna) sono comuni. Ed è su queste questioni che Lega e Fratelli di Italia in Italia e Vox in Spagna sembrano risultare più convincenti su ampie frange della popolazione. Ed il fatto che la sinistra cerchi la mobilitazione di movimenti popolari dimostra ancora una volta quanto la soluzione non sia stata ancora trovata la suo interno.