Esteri
Serbia e Kosovo sull'orlo della guerra. "La Russia di Putin soffia sul fuoco"
Balcani in massima allerta: la tensione che serpeggia nella regione rischia di trasformarsi di nuovo in un conflitto aperto
Come si è arrivati sull'orlo del conflitto tra Serbia e Kosovo
"La situazione è stata portata sull'orlo degli scontri, del conflitto armato. Questa è una valutazione di tutti i servizi che monitorano la situazione in loco". A parlare la prima ministra della Serbia Ana Brnabic. Dal Kosovo si dice invece che le tensioni sono fomentate anche dalla Russia di Vladimir Putin. La realtà è che una regione già storicamente martoriata dai conflitti rischia di tornare a combattere, aprendo un nuovo inquietante fronte nel cuore dell'Europa.
Le tensioni sono aumentate nelle scorse settimane nel Kosovo settentrionale, popolato da serbi, da decenni un punto di infiammabilità nei Balcani occidentali. Il 10 dicembre, una granata stordente è stata lanciata contro una pattuglia di ricognizione della missione dell'Unione Europea sullo stato di diritto in Kosovo. Ci sono stati anche scambi di fuoco tra la polizia locale e gruppi sconosciuti.
Molti serbi del nord del Kosovo sono arrabbiati per l'arresto di un ex poliziotto serbo accusato di aver avuto un ruolo negli attacchi contro la polizia del Kosovo. Era uno dei circa 600 serbi del Kosovo che si sono dimessi dalle forze di polizia il mese scorso per protesta contro Pristina, che ha dichiarato che i membri della minoranza serba del Kosovo avrebbero dovuto cambiare le targhette serbe precedenti alla guerra con quelle della Repubblica del Kosovo.
Il dispiegamento della polizia di etnia albanese nel Kosovo settentrionale, in mezzo ai disordini derivanti da questa disputa, ha spinto molti serbi del Kosovo a creare posti di blocco a Mitrovica Nord. Anche la programmazione delle elezioni locali in quattro comuni del nord per questo mese ha esacerbato gli attriti. Il partito politico serbo dominante in Kosovo ha deciso di boicottarle. Il 10 dicembre, il Presidente del Kosovo Vjosa Osmani ha annunciato il rinvio di queste elezioni fino all'aprile 2023 - una mossa accolta con favore dai governi occidentali, che chiedono l'immediata rimozione dei blocchi stradali.