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Telefonata Meloni-Trump. La guida franco-tedesca dell'Ue è fallita, "rapporto privilegiato" Italia-Usa. Meno dazi ma...

di Redazione Esteri

La volontà "di stretto coordinamento su tutti i dossier, a partire da Ucraina e Medio Oriente". La premier italiana "ponte" tra la Casa Bianca e Bruxelles

Telefonata Meloni-Trump: "Storica amicizia tra Roma e Washington", ulteriormente rafforzata

Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti e questo provoca da subito grossi cambiamenti anche nel rapporto tra Usa ed Europa. Il tycoon sulla politica internazionale ha le idee piuttosto chiare e punta ad aumentare i dazi, non solo verso la Cina ma anche per l'Ue. Brutte notizie per Bruxelles ma non per tutti, visto che Trump ha già fatto intuire tramite i suoi più stretti collaboratori che con l'Italia ci sarà un "rapporto privilegiato". Il segnale è arrivato ieri alle 22 ora italiana, quando la premier Meloni e il neo presidente Usa si sono sentiti al telefono. Secondo la nota di palazzo Chigi "la conversazione - riporta Il Corriere della Sera - ha costituito l’occasione per confermare la solida alleanza, il partenariato strategico e la profonda e storica amicizia che da sempre legano Roma e Washington".

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Nel corso della telefonata Meloni e Trump "hanno espresso la volontà di lavorare in stretto coordinamento su tutti i principali dossier internazionali, a partire dalla guerra in Ucraina e dalla crisi in Medio Oriente, con l’obiettivo comune di promuovere stabilità e sicurezza, anche nel quadro dei rapporti con l’Unione europea. In conclusione, hanno affermato l’intenzione di proseguire il percorso di rafforzamento delle già eccellenti relazioni bilaterali, fondate su valori e principi condivisi, concordando sull’opportunità di mantenersi in stretto contatto". "Perché - sostiene il sottosegretario Fazzolari - se il modello Ue a guida franco-tedesca è fallito, l’Italia a guida conservatrice è oggettivamente più forte".

Ma non ci sono solo buone notizie. Trump - prosegue Il Corriere - alzerà la voce perché l’Italia e gli altri Paesi del fronte occidentale portino al 2% del Pil le spese militari per la Nato. E i dazi sulle merci annunciati in campagna elettorale rischiano di zavorrare l’economia dell’Unione. Meloni spera che un "rapporto privilegiato" possa alleggerire la botta per le aziende italiane.