Trump aumenta il livello di scontro, arrestata la figlia del boss di Huawei
L’arresto in Canada ha il sapore della ’spy story’
Nonostante il premier canadese Justin Trudeau si sia affrettato a dire che nell’arresto di una delle donne più’ potenti dell’imprenditoria cinese,Meng Wanzhou, figlia del fondatore di Huawei, e direttore finanziario del colosso delle comunicazioni cinese, non ci sia nulla di politico sembra invece esserci tutto il contrario.
L’arresto, dalle conseguenze non ancora immaginabili, è totalmente politico e sembra un vero e proprio giallo di cui non si conoscono ancora i veri contorni.
Una pericolosa escalation tra Cina e Usa.
Che ci sta dietro?
Sicuramente il pericoloso braccio di ferro tra Washington e Pechino. Una prova di forza ad alta tensione e in corso da tempo che sembrava aver visto una schiarita nel recente incontro tra i due Presidenti. Ora la schiarita sembra colorarsi velocemente di scuro.
Da parte americana pare che si voglia rispondere colpo su colpo allo strapotere commerciale cinese, mentre la Cina, in questo caso preciso, ha mandato una dura risposta ufficiale per l’arresto ( violati i diritti umani) ma ha anche fatto trapelare che gli accordi presi da Trump con Xi Jinping manterranno il loro valore.
Una dichiarazione dovuta, soprattutto per calmare i mercati borsistici mondiali che hanno immediatamente segnato forti ribassi su tutte le piazze.
Già da domani i mercati aspettano di vedere qualche spiraglio di tranquillità.
Una pericolosa escalation tra Cina e Usa. Il debito Usa in mano cinesi
Fa paura l’escalation dello scontro che danneggia entrambi i colossi. E in questa escalation nessuno esclude che potrebbero esserci arresti di importanti uomini americani sul suolo cinese.
Dietro all’arresto della manager cinese potrebbero starci un insieme di criticità come il commercio con l’Iran, la strategia protezionistica del tycoon americano e la sua eterna battaglia sui dazi.
Ma è una guerra di nervi pericolosa. Per il mondo ma soprattutto per gli Stati Uniti che non devono dimenticare che gran parte del loro gigantesco debito è in tantissime mani cinesi.
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