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Trump: via libera alle trivellazioni in Alaska prima della presidenza Biden

Lunedì l'amministrazione Trump ha annunciato che inizierà il processo formale di vendita di contratti di locazione alle compagnie petrolifere per consentire la perforazione di petrolio e gas nell'Arctic National Wildlife Refuge, un’enorme area naturale in Alaska.

Ciò porterà Joe Biden, che si è sempre dichiarato contrario alle trivellazioni in quella regione, a cercare di annullare i contratti eventualmente stipulati non appena si sarà insediato alla Casa Bianca, il 20 gennaio.

"Questa vendita di leasing è un altro favore che l'amministrazione Trump sta cercando di fare ai suoi alleati dell'industria petrolifera", ha affermato Adam Kolton, direttore esecutivo dell'Alaska Wilderness League. "Ma è deludente che questa amministrazione fino alla fine abbia mantenuto una così bassa considerazione per i territori liberi americani, o per la fauna selvatica e le comunità indigene che dipendono da loro".

L'Arctic National Wildlife Refuge è una delle ultime vaste distese selvagge degli Stati Uniti, quasi 8 milioni di ettari di territorio per lo più incontaminato, habitat naturale di caribù, orsi polari e uccelli acquatici migratori. Protetto dagli ambientalisti, il presidente Trump ha invece sempre fatto un vanto dell’averne aperta una parte allo sfruttamento petrolifero, per espandere la produzione interna di combustibili fossili.

Il dipartimento federale dedicato ha pubblicato lunedì un "invito” alle compagnie petrolifere a specificare quali tratti di terra sarebbero interessate a esplorare e potenzialmente trivellare alla ricerca di petrolio e gas. L'American Petroleum Institute ha dichiarato di aver accolto con favore la mossa che era “attesa da tempo e creerà posti di lavoro ben retribuiti e fornirà un nuovo flusso di entrate per lo stato”.

L'annuncio dell'amministrazione Trump stabilisce una tempistica serrata per le vendite in leasing, con la prima che potrebbe avvenire intorno al 17 gennaio.

Normalmente, il processo di esame nelle proposte impiegherebbe mesi: in questo caso, però, la presidenza potrebbe decidere di mettere a disposizione l'intera pianura costiera emettendo immediatamente il bando.

Qualsiasi vendita sarebbe soggetta a revisione da parte delle agenzie dell'amministrazione Biden, processo che potrebbe richiedere un mese o due. Ciò potrebbe consentire al nuovo presidente di annullare i contratti, contestando le basi scientifiche inadeguate che hanno permesso l’apertura del bando, come sostenuto dai gruppi ambientalisti.

Si ritiene che la pianura costiera dell’Alaska possa nascondere nel proprio sottosuolo miliardi di barili di petrolio, sebbene tale valutazione si basi sui dati raccolti negli anni '80 e mai nessuna perforazione è stata finora effettuata.

In ogni caso, se anche le vendite andassero a buon fine, passerà almeno un decennio prima che il petrolio venga estratto, e per allora la vita delle fonti energetiche fossili potrebbe essersi fatta più difficile. Inoltre, la produzione di petrolio artico è più difficile e costosa e le aziende potrebbero decidere che non sarebbe un investimento fruttuoso.