Turchia, scarcerato il giornalista tedesco Yucel. Ma rischia 18 anni
Turchia: dopo un anno è libero il giornalista tedesco Yucel
Turchia: dopo un anno scarcerato giornalista tedesco Yucel
Ad un anno esatto dal suo arresto, la Turchia ha rimesso in liberta' il giornalista turco-tedesco del Die Welt Deniz Yucel. Lo ha annunciato lo stesso quotidiano tedesco. Yucel era stato arrestato per diffusione di propaganda a sostegno di un'organizzazione terroristica e incitamento alla violenza, accuse che il giornalista ha sempre negato. L'episodio ha creato non poche tensioni alle relazioni bilaterali tra Berlino e Ankara. Due giorni fa il primo ministro turco Binali Yildirim aveva fatto sapere che il giornalista sarebbe stato rilasciato presto.
Yucel, liberato esattamente dopo un anno e due giorni di detenzione, era stato accusato di essere una spia dallo stesso presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Il ministero degli esteri tedesco ha confermato la scarcerazione. Ieri il premier turco Binali Yildirim ha incontrato la cancelliera tedesca Angela Merkel in Germania. "E' tempo di normalizzare i nostri rapporti dopo le incomprensioni passate", ha dichiarato Yildirim, un auspicio condiviso dalla Merkel.
Turchia: libero giornalista tedesco Yucel, ma rischia 18 anni
Rischia una pena tra i 4 e i 18 anni di carcere il corrispondente del quotidiano tedesco Die Welt, Deniz Yucel. Il giornalista e' stato liberato oggi su cauzione dopo un anno e due giorni di detenzione trascorsi in un carcere in Turchia. In tutto questo periodo il pubblico ministero non ha mai presentato i capi d'accusa, paradossalmente resi noti oggi con la richiesta di rinvio a giudizio, accettata dallo stesso giudice che ha sancito la liberazione condizionale del giornalista. Incitamento all'odio e propaganda a favore di organizzazione terroristica, queste le accuse per le quali rischia dai 4 ai 18 anni di detenzione. Yucel, di passaporto turco tedesco, era stato accusato di essere una spia per conto dei curdi del Pkk dallo stesso presidente turco Recep Tayyip Erdogan.