Esteri
USA. Biden e Sanders in gara nel Big Tuesday
Nella nuova tornata di sei Stati in ‘palio’ 352 delegati
Mentre l’America si sta confrontando, con preoccupazione, serietà e qualche errore con i primo contagi da Coronavirus , la corsa elettorale verso la presidenza di novembre si appresta ad un altro momento importante.
Infatti dopo il Super Thuesday vinto a sorpresa da un rivitalizzato Joe Biden (con gli afroamericani a suo favore) domani si voterà in quello che viene chiamato il Big Thuesday.
Da parte repubblicana Donald Trump non è preoccupato per la nomination ovviamente ma per i riflessi sull’economia del Covi19. Per questo continua a dichiararsi tranquillo e fiducioso sulla sanità americana che conferma essere ‘la migliore al mondo’. Comunque sul nuovo sito americano Coronavirus.com si possono trovare tutte le indicazioni su come comportarsi per evitare i contagi.
Big Tuesday, una partita aperta tra Biden e Sanders
Sul lato democratico la battaglia si fa ogni giorno più forte e il passaggio di domani potrebbe dare più chiarezza sul possibile vincitore avversario di Trump.
Mentre i senatori ritirati dalla corsa, Klobuchar, Warren, Buttigieg e Bloomberg hanno dichiarato il loro appoggio a Joe Biden, il conosciuto reverendo di colore Jesse Jackson ha fatto il suo endorsment a Bernie Sanders.
Ma cosa è in gioco nel ‘Grande martedì’ di domani?
Sono in palio ben 352 delegati in sei diversi Stati. Praticamente un quarto dei delegati del Super Thuesday.
Gli Stati al voto saranno il Michigan, dove in ‘palio’ ci sono 125 delegati, lo Stato di Washington con 89 delegati, il Missouri con 68, il Mississippi con 36, l’Idaho con 20 e il North Dakota con 14.
Big Tuesday, una partita aperta tra Biden e Sanders
Le previsioni di vittoria non sono abbastanza chiare. In Michigan( sicuramente il più importante dal punto di vista numerico) nella competizione del 2016 Sanders era riuscito a vincere su Hillary Clinton. Potrebbe ragionevolmente bissare il successo. Anche se l’elettorato giovane su cui Sanders sta puntando, quello fra i 18 e i 29 anni, fino ad ora non si è mostrato sufficientemente interessato. Ma la maggioranza dei votanti sono bianchi, uomini e donne che possono fare la differenza.
Se invece dovesse perdere non avrà molto più tempo e spazio per recuperare, soprattutto negli Stati favorevoli a Biden.
L’importanza del voto in Michigan si è visto anche da quanto i due candidati hanno speso in comunicazione e pubblicità: quasi un milione di dollari Biden e circa 900000 dollari Sanders.
A Washington la comunità votante è molto eterogenea, costituita da latini per il 13%, da due terzi di bianchi in maggioranza donne, da una comunità di asiatici americani e una piccola percentuale, il 4%, di neri.
In Mississippi, dove risiede una forte comunità di colore, Joe Biden sembra essere favorito.
Mentre nei piccoli ( in termini di delegati) Idaho e North Dakota sembra essere favorito Bernie Sanders.
In ogni caso anche questa tornata è, come la precedente, all’insegna dell’incertezza.
Sicuramente Joe Biden ci arriva però rigenerato da una sorprendente vittoria nel Super Tuesday scorso.
Domani sera (ora americana) forse sapremo chi potrebbe essere l’avversario ufficiale dell’attuale presidente americano.