Esteri

Usa, torna lo spettro guerra fredda. Maxi test militari anche in Italia

Sta tornando la Guerra fredda tra Usa e Russia? Durante le tensioni con l’Iran che hanno segnato gli ultimi mesi del 2019, gli Stati Uniti hanno condotto una serie senza precedenti di esercitazioni militari. Da maggio a settembre, si sono svolti 93 distinti test militari in 29 Paesi, tra cui l’Italia, via terra e via cielo.   

IN ITALIA ARRIVANO I NUOVI F-35 LIGHTNING

In particolare, i nuovissimi F-35 Lightning II sono decollati dallo Stato dello Utah, diretti in nord Italia. Lo rivela il settimanale Newsweek, senza spiegare il tipo di missione. Ma sembra certo che quelli chiamati “war games”, non sono stati fatti in Medio Oriente e non erano diretti a Teheran. Ma erano contro Mosca e rappresenterebbero la più lunga serie di test anti-russi dai tempi della Guerra fredda. “In vista di un possibile deterioramento del clima in Europa - spiega Newsweek, citando documenti legati alla Nato - c’è preoccupazione di non poter avere sufficienti soldati via terra nell’Est Europa che possano fare da deterrente a interferenze o attacchi russi”. Nel documento si farebbe anche cenno a esercitazioni militari di Mosca in vista di un possibile uso di armi nucleari.     

IL PENTAGONO CAMBIA LE PRIORITA': MAXI ESERCITAZIONI IN OTTICA ANTI RUSSIA

Fino allo scorso maggio la priorità sembrava un’altra: l’ex consigliere alla sicurezza nazionale, John Bolton, aveva annunciato che i caccia bombardieri B-52 e la portaerei Abraham Lincol erano diretti in Medio Oriente a causa dei “segnali di problemi in aumento” dall’Iran. Ma da quel giorno di fine maggio, i caccia 18-4 Super Hornet si sono diretti in Romania. Nei giorni successivi hanno attraverso i cieli a nord della Grecia, sopra lo Ionio e si sono diretti in Lituania. I Navy Seals hanno portato avanti altre esercitazioni, via terra, a ottocento chilometri da Mosca. Altre esercitazioni sono state effettuate in Finlandia, Estonia, Grecia, Turchia, Slovenia, Croazia, Ungheria e al largo delle coste scozzesi.   

A fine maggio il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, aveva manifestato la sua preoccupazione per la crescente attività militare della Nato al confine. Secondo l’agenzia di stampa russa Tass, negli ultimi tre anni sono aumentati di dieci volte le intercettazioni aeree da parte dell’aviazione russa.