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Pfas nella frutta, cosmetici e onde del mare: scatta un nuovo allarme. Ecco dove si trovano

di redazione cronache

Queste sostanze pericolose penetrano la pelle, mettendo a rischio anche gli abiti che indossiamo

PFAS, gli "inquinanti eterni" si trovano nella frutta e verdura ma anche tra le onde del mare. Attenzione anche ai cosmetici

Non ci sono limiti ai PFAS. Purtroppo i cosiddetti "inquinanti eterni" possono arrivare ovunque, sia nell'ambiente sia nel corpo umano. Non a caso si valutano nuovi e più stringenti controlli e soprattutto limiti molto più severi rispetto a quelli attualmente previsti. Il pericolo è piuttosto serio, come confermano alcuni nuovi studi sui PFAS. Le sostanze perfluoroalchiliche, come riporta ilfattoalimentate.it, sarebbero in grado di penetrare la cute e si possono trovare anche nelle onde del mare.

PFAS contaminano frutta e verdura

Le Università australiane di Newcastle e Sidney hanno controllato 53 varianti di frutta e verdura acquistabili nei mercati locali e hanno trovato la presenza di 30 tra i PFAS più comuni. Gli "inquinanti eterni" penetrano negli ortaggi attraverso le acque e i pesticidi. In ogni caso non sono stati trovati livelli di PFAS superiori ai limiti imposti dalle autorità australiane.

PFAS penetrano nella pelle. Allarme per abiti e cosmetici

Una ricerca dell'Università di Birmingham, nel Regno Unito, afferma che anche i PFAS polarizzati possono penetrare nell'organismo anche per contatto e non solo per ingestione o inalazione. Gli scienziati tramite un modello di pelle umana hanno evidenziato che 15 dei 17 PFAS più comuni sono in grado di penetrare il derma in una quantità non inferiore al 5% della dose somministrata. Superata la cute, le sostanze inquinanti raggiungono il sangue con concentrazioni tra il 13 e il 60%. Questo diventa un problema se a essere contaminati sono gli abiti, che restano per ore a contatto con la pelle. Lo stello vale per i cosmetici.

PFAS nelle discariche e tra le onde del mare

Uno studio dell’Università della Florida di Gainesville ha invece dimostrato che i PFAS sono presenti anche nei gas emessi da alcune discariche. Tra questi ci sono i cosiddetti PFAS neutri chiamati alcoli fluorotelomeri, che sono presenti in quantità doppie rispetto a quanto evidenziato in indagini precedenti.

Non solo, l'Università di Stoccolma afferma che i PFAS che si accumulano in mare tendono a concentrarsi per tornare poi sulla terraferma tramite le onde. Quest'ultime li vaporizzano nell'aria, rendendoli così ancora più pericolosi. La concentrazione di PFAS negli schizzi delle onde è 100mila volte superiore a quella dell'acqua in origine.