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Giuseppe Locati, quando il pensiero diventa arte
Presentati a Milano l’archivio delle opere e l’associazione dedicata all’ingegnere scultore
L’arte e il pensiero di Giuseppe Locati (Monza 1939 – 2022), uno degli artisti più singolari dell’ultimo Novecento che ha abbinato pittura e scultura all’elaborazione di una teoria filosofico-scientifica per spiegare il significato ultimo del mondo, dell’esistenza umana e del nostro essere qui e ora. I grandi “perché” da lui declinati in forma geometrico-astratta sulla tela o nel metallo, oltre che intrecciati e descritti sulle pagine di una decina di saggi pubblicati in volume anno dopo anno.
Ingegnere, imprenditore, artista, filosofo, inventore: Locati si è presentato sotto molteplici vesti, eppure tali aspetti contraddistinti tra loro sono sempre stati sviluppati in maniera uniforme, rigorosa ed esaustiva, essendo stati interpretati da questo autore come le tante sfaccettature permeabili di un unico pensiero creativo.
Persona dal carattere schivo e riservato, nonostante la naturale affabilità, la curiosità intellettuale mai venuta meno nel tempo e l’irrefrenabile voglia di comunicare agli altri il risultato delle proprie ricerche, le opere di Locati – a cominciare dal 1954 con la partecipazione alla prima mostra, all’epoca appena quindicenne – sono state al centro di numerose esposizioni in Italia e all’estero, dagli Stati Uniti al Giappone.
A un anno dalla scomparsa, avvenuta nella sua Monza nell’agosto 2022, due iniziative avviate per volontà della moglie Betty e dei figli Rossana e Guido, ne celebrano la figura sia come filosofo che come artista: un’associazione culturale a lui dedicata, che promuoverà e ne farà conoscere l’evoluzione del pensiero teorico sul fronte dell’epistemologia, ossia la filosofia della scienza; e la creazione dell’archivio delle opere autentiche, che si occuperà di catalogare tutti i dipinti, le sculture e i disegni realizzati da Locati in circa settant’anni di intensa e ininterrotta attività.
Le finalità e il modus operandidell’associazione e dell’archivio sono stati illustrati durante una serata esclusiva su invito il 14 settembre a Milano, all’interno di “On House”, location polifunzionale di oltre 1.200 metri quadrati situata in pieno centro, dove è stata allestita per l’occasione una retrospettiva con una selezione delle opere dei periodi più significativi di questo autore più unico che raro nel panorama artistico del secondo Novecento.
Nella serata-evento, che ha riunito diversi collezionisti, specialisti e connoisseurd’arte insieme ad amici e familiari, è stato anche presentato in anteprima il secondo volume del catalogo monografico “La Grafia del Pensiero”, pubblicato come il primo dall’Editoriale Giorgio Mondadori, curato dal critico Luigi Marsiglia e focalizzato sulla produzione più recente e finora inedita di Locati.
Un filmato, appositamente realizzato da VideoRA per la serata, ha accompagnato i visitatori all’interno della composizione delle opere, del pensiero e della vita di questo autore, che si considerava non a caso un esponente dell’arte moderna e non di quella contemporanea, scegliendo perciò la parte storica del “saper fare”, pensare, interrogare e comprendere gli altri scavando nel proprio profondo, rispetto ad un’arte basata sulla mera e indefinita provocazione, sull’elemento epidermico emotivo e su un fattore sensazionale quasi sempre fine a se stesso.
Così era Giuseppe Locati: e lo testimoniano dipinti e sculture che ancora oggi dialogano con noi, parlandoci del suo pensiero.