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Incendi, locuste, epidemie: agricoltura, la vera vittima dei disastri naturali

di Lorenzo Goj

Secondo l’ultimo rapporto Fao, è l’agricoltura il settore maggiormente colpito dai disastri naturali nel mondo

Dagli incendi agli eventi meteorologici estremi, dagli sciami di locuste alle epidemie. Tra il 2008 e il 2018, le calamità naturali hanno causato danni e perdite a livelli di produzione agricola per una cifra di oltre 100 miliardi di dollari.

Lo rivela il rapporto Impatto dei disastri e delle crisi sull'agricoltura e la sicurezza alimentare, pubblicato oggi, giovedì 18 marzo, dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao), nel quale viene sottolineato che il settore agricolo “assorbe”, da solo, circa il 63% delle conseguenze dei disastri naturali, e i Paesi meno sviluppati e a reddito medio-basso sono quelli che ne sostengono l’urto maggiore.

Nello specifico, il rapporto mostra come oltre il 34% delle perdite di produzione agricola e animale nei Paesi meno sviluppati e nei Paesi a reddito medio-basso è ascrivibile alla siccità, che complessivamente costa al settore oltre 37 miliardi di dollari l’anno. Anche i parassiti, le malattie e le infestazioni che colpiscono i raccolti e gli allevamenti animali sono diventati un importante fattore di stress per il settore agricolo. Nel periodo preso in considerazione dall’indagine, queste catastrofi biologiche hanno determinato il 9% di tutte le perdite di produzione agricola e animale.