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Orbetello, l’acqua è troppo calda. 200 tonnellate di pesci morti

Ben 200 tonnellate di orate, spigole e sogliole decimate per mancanza di ossigeno in un'acqua troppo calda. Un "disastro", lo ha definito la Forestale, che non si vedeva da almeno "70 anni" e che ha provocato un danno di 10-15 milioni di euro. Sono esclusi al momento problemi legati alla salubrità per la popolazione per il consumo alimentare del pesce in commercio e per le frequentazioni delle spiagge limitrofe alla laguna Secondo le prime stime della Federcoopesca-Confcooperative, a oggi è andata persa fino all’80% della produzione ittica della laguna per un valore di oltre 10 milioni di euro di danni. In particolare sono andati distrutti milioni di avannotti, i piccoli di spigola, orata, cefalo e sogliola, tutto quel pesce che tra 18/20 mesi sarebbe diventato prodotto commerciale .

Il Corpo forestale dello Stato è  intervenuto "immediatamente fornendo il servizio logistico, grazie ai presidi sul territorio di Duna Feniglia e di Ansedonia", e monitorando la situazione collaborando con gli altri enti e associazioni interessate, tra le quali anche quella dei pescatori. La mancanza di ossigeno nell’acqua che ha causato la morte degli animali "e’ dovuta certamente al gran caldo di questi giorni" ma la Forestale sta indagando anche per «accertare eventuali responsabilità di chi potrebbe non aver adottato le necessarie misure preventive".

La Giunta regionale approverà la delibera per proclamare lo stato di calamità naturale nella laguna di Orbetello. A farlo sapere è l’assessore regionale con delega all’Ambiente, Federica Fratoni a margine dei lavori del Consiglio regionale: "Abbiamo concordato col sindaco, che partisse la richiesta. Questo e’ un caso «abbastanza particolare- specifica- però faremo tutto nei tempi più rapidi in modo che si possano attivare quei percorsi che consentano di portare le risorse sul territorio".

Il sostegno nei confronti del Comune si traduce nella decisione di "procedere all’operazione di insufflaggio di ossigeno per riportare i livelli di ossigeno presenti nell’acqua ai livelli accettabili- sottolinea- c’è da dire che leggevo dichiarazioni, alcune anche pubbliche, che dicono che ci troviamo di fronte ad una situazione nella quale quel tratto di mare risulta il più caldo del bacino del mediterraneo. Solo il tratto fra la Libia e l’Egitto ha le stesse temperature. Se a questo aggiungiamo poi il vento di scirocco e una situazione anche perdurante, perche’ in realtà della laguna ci stiamo occupando da dieci giorni, questo ovviamente e’ un caso eccezionale. Sono passati 60 anni dall’ultima ondata di questa consistenza".