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Alibaba lancia Qwen 2.5-Max: L’IA che minaccia di superare GPT-4 e DeepSeek
Alibaba lancia Qwen 2.5-Max, un’IA che sfida DeepSeek e GPT-4. Scopri come potrebbe cambiare gli equilibri del settore e aprire nuove opportunità
Le ultime mosse nel panorama dell’intelligenza artificiale cinese stanno conquistando l’attenzione globale. Alibaba ha svelato la nuova versione del suo modello AI, Qwen 2.5-Max, che – a detta dei benchmark interni – supererebbe i risultati di DeepSeek, nonché di concorrenti come GPT-4 e Llama-3.1-405B.
La vera novità? Non si tratta di semplici dichiarazioni di marketing: l’ecosistema cinese dell’AI, in rapida espansione, sta cambiando gli equilibri competitivi a livello mondiale. Molti si domandano se la “partita dell’AI” non stia spostandosi da Silicon Valley a Pechino (o Hangzhou, sede di Alibaba), e quali conseguenze avrà questo “rush” tecnologico sul tessuto imprenditoriale italiano ed europeo.
Perché Qwen 2.5-Max sta attirando tanta attenzione
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Prestazioni su benchmark chiave
Secondo i test pubblicati da Alibaba, Qwen 2.5-Max surclassa i precedenti modelli (incluso il noto DeepSeek-V3) su diverse metriche di comprensione del linguaggio e di coding. In particolare, si evidenziano miglioramenti nella capacità di gestire compiti complessi di ragionamento, sintesi di testo e persino generazione di codice. -
Sfida ai giganti occidentali
Alibaba sostiene che la sua IA abbia raggiunto performance “paragonabili o superiori” a GPT-4, uno dei modelli più famosi al mondo. Se confermato, costituirebbe un segnale importante per la Silicon Valley, ancora scossa dal recente ingresso di DeepSeek, che ha già messo in dubbio la sostenibilità degli investimenti miliardari in ambito AI. -
Focus sull’open source
Molte aziende cinesi, Alibaba inclusa, stanno rilasciando – o promettono di farlo – versioni open source di questi modelli. L’apertura del codice aumenta la trasparenza e accelera la ricerca condivisa, permettendo a sviluppatori e startup di integrare più rapidamente nuove funzionalità nelle proprie soluzioni.
L’eredità di DeepSeek: dall’innovazione a una nuova guerra dei prezzi
Fino a poco tempo fa, pochi avrebbero scommesso su un’azienda emergente cinese come DeepSeek in grado di tener testa a colossi come OpenAI, Meta e Microsoft, specialmente sul fronte degli ingenti costi di addestramento di un modello di grandi dimensioni (LLM). Eppure, la startup ha dimostrato che costruire un’IA di fascia alta non richiede necessariamente budget multimiliardari.
L’esempio di DeepSeek ha innescato una reazione a catena: ora anche Alibaba enfatizza l’efficienza e il costo ridotto dell’architettura usata da Qwen 2.5-Max. Questo cambiamento di rotta potrebbe tradursi in una competizione sui prezzi, generando riflessi diretti sulle strategie di business di molte aziende italiane interessate a soluzioni AI “sostenibili” ma di qualità.
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Qwen 2.5-Max oltre la pura potenza: l’integrazione con l’ecosistema Alibaba
Uno dei punti di forza di Qwen 2.5-Max è l’integrazione verticale con i servizi cloud e l’infrastruttura di Alibaba. Parliamo di un colosso che, oltre all’e-commerce, controlla settori chiave come:
- Pagamenti digitali (Alipay)
- Logistica (Cainiao)
- Intrattenimento
- Soluzioni per l’impresa (Alibaba Cloud)
Questa rete consente ad Alibaba di raccogliere e gestire un’enorme quantità di dati, fondamentali per addestrare e ottimizzare i modelli AI su scala massiccia. Il risultato è un “ciclo virtuoso” dove ogni nuovo dataset arricchisce ulteriormente le prestazioni di Qwen, aprendo a funzionalità specializzate come la gestione di domanda e offerta, la personalizzazione su e-commerce o l’analisi predittiva per la supply chain.
Cosa significa tutto questo per le aziende italiane?
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Nuove opportunità di competitività
Se Qwen 2.5-Max mantiene le promesse di prestazioni elevate e costi di implementazione più bassi, anche le imprese nostrane (in particolare PMI) potrebbero accedere a tecnologie di IA avanzate senza sborsare budget astronomici. -
Differenziazione dei fornitori
Fino a ieri, buona parte delle soluzioni AI “di grido” arrivava dalla Silicon Valley. Oggi, esistono opzioni alternative provenienti dalla Cina, potenzialmente con livelli di performance paragonabili. Questo offre alle aziende italiane un margine di scelta più ampio, ma le costringe a valutare questioni di sicurezza e protezione dei dati (GDPR in primis). -
Accelerazione verso la trasformazione digitale
L’AI è un motore di crescita per qualsiasi settore: dal marketing alla logistica, dalla sanità alla manifattura. Se l’offerta si moltiplica e i costi si abbassano, le imprese avranno meno alibi per rimandare l’innovazione. Ciò potrebbe spingere l’Italia a recuperare parte del ritardo digitale accumulato negli ultimi anni.
Il fattore “trust”: privacy e regolamentazioni
Non va sottovalutata la questione della privacy. In Europa, il GDPR (General Data Protection Regulation) impone regole molto stringenti sulla gestione dei dati personali. Le aziende che intendono usare Qwen 2.5-Max dovranno:
- Capire dove vengono archiviati i dati (server in Cina o in Europa?).
- Accertarsi che il flusso di dati transfrontaliero avvenga in conformità alle direttive europee.
- Gestire i consensi e la conservazione dei dati sensibili, specialmente se l’IA verrà integrata in progetti customer-facing.
Parallelamente, la Commissione Europea sta preparando l’AI Act, una regolamentazione specifica per l’intelligenza artificiale che potrebbe introdurre ulteriori vincoli. Ciò implica che l’utilizzo di modelli come Qwen 2.5-Max possa richiedere un adeguamento aggiuntivo in futuro.
I riflessi sul panorama globale: la Cina a testa alta
L’ascesa di Alibaba e DeepSeek, unite alla storica presenza di giganti come Baidu e Tencent, conferma una verità semplice: la Cina non è più un semplice “inseguitore” nel settore AI. Sta definendo standard e traguardi da cui persino i big americani devono guardarsi.
- Sviluppo domestico accelerato: grazie ai forti incentivi governativi e a una disponibilità immensa di dati, la ricerca AI in Cina avanza in modo vertiginoso.
- Strategie di scalabilità aggressive: i colossi tech cinesi possono distribuire velocemente i nuovi servizi in un mercato interno di oltre un miliardo di utenti, generando feedback e miglioramenti continui per i modelli.
- Geopolitica dell’innovazione: le sanzioni e i blocchi sull’export di chip americani non sembrano frenare lo sviluppo dei modelli cinesi, che trovano vie alternative sfruttando versioni limitate di GPU o architetture più efficienti.