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"Titolare occulto di sale scommesse". Accuse a Tare, lui: "Del tutto estraneo"

Secondo un'esclusica inchiesta di Report, il direttore sportivo della Lazio sarebbe proprietario di 400 sale scommesse albanesi

Igli Tare accusato di possedere alcune sale scommesse in Albania

Qesta sera (7 giugno) andrà in onda un servizio esclusivo su Report secondo il quale il direttore sportivo della Lazio, Igli Tare, sarebbe il proprietario occulto di 400 sale scommesse in Albania. La notizia è contenuta in un'indagine della Guardia di Finanza di Bari che nel 2018 ha portato all'arresto di decine di persone legate a Cosa nostra, 'ndrangheta e Sacra Corona Unita, che cercavano di riciclare denaro attraverso società di gioco d'azzardo. Una di queste, la Top Bast, sarebbe riconducibile a Igli Tare e al fratello Genti, console albanese in Turchia: proprio lui, nel 2015, è stato contattato dagli uomini dei clan per un tentativo d'acquisto. I due fratelli Tare non sono stati indagati dalla Procura di Bari, perché la compravendita non si è conclusa.

La risposta di Igli Tare: "Sono totalmente estraneo alla sala scommesse"

Arriva tempestiva la risposta del diretto intgeressato, Igli Tare, che contesta l'articolo ''Calcio, clan e affari. Le ombre albanesi sulla Lazio di Tare'', pubblicato su la Repubblica di oggi, 7 giugno 2021, dichiarando di riservare ogni tutela legale. Il ds della Lazio, in una nota modificata affidata all'Adnkronos dai suoi avvocati contesta l'articolo e si dice "assolutamente estraneo alla società di scommesse albanese Top Bast, rispetto alla quale - al pari di suo fratello Genti - non è titolare di alcun interesse diretto o indiretto. È semplicemente falsa la tesi sostenuta dal giornalista e da questi attribuita agli atti d'indagine, secondo la quale ''di fatto, la società è dei fratelli Genti e Igli Tare''", si spiega nella nota.

Nell'articolo sono stati anticipati alcuni dei contenuti di un'inchiesta della trasmissione tv Report, in onda stasera su Rai3, nella quale si parla di un presunto controllo da parte di Tare tramite un prestanome di una società di scommesse albanese. "Tale tesi è stata sostenuta dal giornalista - riportando uno stralcio del provvedimento - senza alcuna verifica delle prove (le fonti) allegate agli atti di indagine; prove che in nessuna parte danno il benché minimo riscontro della tesi gravemente diffamatoria sostenuta. Allo stesso modo, Igli Tare è assolutamente estraneo alla operazione descritta dal giornalista quale tentativo del clan Martiradonna di acquistare tale società di scommesse; operazione di cui ignora qualsiasi informazione", prosegue nella nota di Tare.

"In ragione della totale estraneità e della falsità della notizia (artatamente divulgata), Igli Tare aveva preventivamente diffidato il giornalista Daniele Autieri, in occasione di una mail di risposta ad una serie di specifiche domande rivoltegli da Autieri nella qualità di giornalista della Redazione di Report. Di tale diffida, invero, il giornalista ha omesso di tener conto, riportando sostanzialmente solo il riferimento alla estraneità". Igli Tare "riserva ogni più ampia azione legale, per la quale ha già conferito mandato ai propri legali, anche con riferimento agli ulteriori profili di illiceità della notizia oggetto di contestazione", conclude la nota diffusa dai legali di Tare.