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L’uso politico dello spread inutile contro il Governo del cambiamento

Daniele Rosa

Nessuna alternativa adesso al Governo giallo-verde

Quando un Governo riesce a far fallire un onesto imprenditore solo perché non gli paga il dovuto, ( un dovuto che arriva ai 35 miliardi su tutto il sistema imprenditoriale) questo stesso Governo dovrebbe soltanto scusarsi e sperare che 'uomini di buona volontà' riescano a ricostruire un modello di ‘modus operandi politico’ che permetta ai cittadini di riavere fiducia nello Stato.

 

Ed invece questo non sembra accadere. Anzi in una fase storica in cui la maggioranza dei cittadini ha deciso che l’Italia debba provare ad essere in Europa un laboratorio politico dove si possano cambiare i rapporti di forza tra cittadini e poteri forti, istituzioni e media, questi stessi stanno provando di tutto perché il Governo giallo-verde naufraghi.

Governo 2018. Gli impresari della paura evocano lo spread

E con questo obiettivo l’uso politico dello spread è tornato alla grande, mosso dagli 'impresari della paura' : 'vola lo spread a 160 punti' titolano quasi tutti dimenticandosi però che lo stesso livello lo si era raggiunto con il Governo Gentiloni. 

Allora nessuno si era sognato nemmeno di citare lo spread. Normali up and down dell'economia vengono strumentalizzati come se fossimo all’ultimo stadio della malattia solo perché si sta avvicinando un Governo diverso.

 

Il contratto di 30 pagine tra Di Maio e Salvini viene vivisezionato 24 ore su 24 cercando se pure le virgole sono antidemocratiche, anticostituzionali o extracostituzionali. 

Coperture e spese in deficit sono altre due  parole usate da giorni in modo strumentale senza aver mai visto nulla di definitivo.

Ed ancora, a proposito di contratti, molti sembrano dimenticare le 101 pagine dell’Ulivo. 

Si dimenticano pure le spese tutte, in deficit, dei Governi democristiani e pure del Governo guidato dall’incantatore Matteo Renzi.

Governo 2018. La politica del rigore a 360 gradi ha fatto solo disastri.

I governi del rigore e della solidarietà che si sono succeduti negli ultimi dieci anni hanno fatto disastri anche sul lato del sociale. Basta osservare il terrificante rapporto dell’Istat sulla povertà in Italia e sul reddito disponibile per rendersi conto che le politiche di rigore proprio non sono servite a nulla. Anzi hanno fatto si che il nostro debito sia cresciuto costantemente diventando quasi il 'number one' al mondo.

 

Ed allora stante questa situazione che alternative ci sono alla nascita del Governo Lega e M5S? 

Oggi praticamente nessuna. 

Governo 2018. Nel contratto M5S Lega nulla di eversivo o anticostituzionale

Nel contratto M5S-Lega si legge che si vuole riconsiderare i trattati in Europa. Cosa c’è di tanto eversivo e pericoloso in questa affermazione? Tutti, ma proprio tutti, vogliono riconsiderare il rapporto con un Europa. Un’Europa a trazione tedesca , sempre più egoista, che ha messo al primo posto la moneta e non i cittadini. 

Cosa c’è di così eversivo a voler riconsiderare un tale rapporto?

 

E poi perché è così scandaloso voler riscrivere il Trattato di Dublino che penalizza l’Italia sul versante immigrazione? 

I governi di sinistra hanno solo aperto le porte a tutti i migranti in maniera indiscriminata senza mettere regole e senza far comprendere alla base della gente la vera cultura dell’integrazione. Pura ipocrisia e errore nei confronti degli italiani e dei migranti stessi.

Nemmeno riconsiderare la legge Fornero va bene per gli ‘ impresari del panico’. Dimenticandosi che la manovra 100, ora proposta, fu un cavallo di battaglia di Cesare Damiano, esponente della sinistra più solidale.

 

Finalmente, dopo l’ultimo karakiri politico di Berlusconi che ieri, di fatto, ha rotto con Salvini e in alcune dichiarazioni ha persino detto di proporsi come premier e l’intelligente opera di moral suasion di Sergio Mattarella per smussare alcuni termini del contratto, lunedì forse si potrà partire.

 

Magari con meno burocrazia, meno tassazione e con una giustizia più veloce l’Italia riuscirà, a dispetto dei tanti gufi, ad attrarre più investimenti.

L’inizio di qualcosa di nuovo?