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Alessandra Cotoloni, il taxi di zia Caterina: rivoluzionaria dei nostri tempi
Intervista a Alessandra Cotoloni autrice di "Taxi Milano25, In viaggio con zia Caterina, una rivoluzionaria dei nostri tempi", prefazione di Simone Cristicchi
Alessandra da dove nasce l'idea di scrivere Taxi Milano25 , la storia di zia Caterina la tassista più famosa di Firenze che assiste , accompagnandoli al Meyer , i bimbi malati di tumore?
L'idea è nata conoscendo, attraverso amicizie comuni, la zia Caterina e rimanendo colpita dalla sua carica identitaria. L'ho vista in azione che parlava ad una platea di giovani adolescenti dai 15 ai 18 anni. Caterina pur parlando di argomenti complessi come la morte,la malattia e il dolore , aveva catalizzato la loro attenzione. Tutti ad ascoltare in sacro silenzio la profondità delle parole che diceva. Io stessa mi sono resa conto del suo carisma e ho sentito la necessità di andare a fondo e di capire meglio chi fosse.
Chi è dunque zia Caterina?
E' molto difficile e complesso dare una definizione , impossibile etichettarla. Io ho trovato giusto una parola che in parte sintetizza le sue capacità, il suo talento, ossia "rivoluzionaria". Caterina è questo, una rivoluzione d'amore Amor Omnia Vincit, questo è quello che lei va diffondendo con la sua azione volta sempre ad aiutare chi le richiede aiuto. Chiunque abbia bisogno di lei, per chiunque chieda il suo aiuto lei c'è. Ed esserci vuol dire proprio questo io porto con te il tuo dolore , non ti lascio solo, me ne faccio carico anche io.
Il primo capitolo del libro lo dedichi alla sua "vestizione": Cos'è la vestizione per Caterina e perché è così importante?
La vestizione per la zia è un momento fondamentale. Il suo abito paradossalmente la sveste, la mette a nudo, con quello lei si presenta al prossimo mostrando tutto il suo dolore. La vestizione richiede tempo, ogni ninnolo che porta è un pezzetto di vita di qualcuno che ha trascorso una parte del viaggio insieme a lei, mentre i colori sono il lasciapassare per i suoi bambini che si avvicinano a lei perché a differenza degli adulti, percepiscono meglio la natura delle persone e loro riconoscono il dolore stesso della zia e per questo accettano che lei vada loro incontro.
Parla di dolore perché in effetti zia Caterina nasce da un dolore.
Si, lei dice infatti di essere nata dalla morte e con questa frase si riferisce alla morte di Stefano , del suo compagno morto venti anni fa per cancro ai polmoni. Stefano tassista, le lasciò in eredità il suo taxi dicendole : tu sarai Taxi Milano 25. Caterina così ha vestito la vita del suo uomo per farlo ancora vivere ed è divenuta lei stessa tassista ed oggi continua a vestire gli abiti di tutti i bimbi e famiglie che vivono momenti di particolare difficoltà e disorientamento, perché la malattia stessa disorienta. Per questo lei è lì pronta con il suo taxi a rendre più leggero un momento così difficile.
Cosa ha significato per lei, salire sul Taxi?
E' un privilegio salire sul taxi ella zia, ma solo se tu per primo ti svesti di tutti i pregiudizi e le sovrastrutture. Accetti la diversità e ti lasci trasportare. Se sali con questo spirito ti accorgi di entrare in un mondo che lei stessa definisce la Terra di mezzo. E' un mondo in cui si vive in una dimensione diversa da quella abituale, perché vivere una malattia vivere una perdita significa essere e sentirsi spiazzati di fronte ad una realtà che fino a quel momento credevi fosse in una certa maniera. La malattia fa capire che nulla è scontato , che tutto o quasi ti può essere sottratto da un momento all'all'altro. Per questo l'esperienza del taxi è unica, perché ti aiuta ad acquisire l'importanza di ciò che riteniamo spesso essere banale, ossia la normalità.
Alessandra Cotoloni, Taxi Milano25, In viaggio con zia Caterina, una rivoluzionaria dei nostri tempi, Edizioni San Paolo 2021, pp. 176, euro 16,00
ALESSANDRA COTOLONI è nata a Siena, dove vive e lavora come architetto eresponsabile dell’ufficio UNESCO del Comune di Siena. Pubblica il suo primo libro L’animasgualcita nel 2015, a cui faranno seguito gli altri romanzi Doppiopetto blu, Femmina terra, Diario di pietra (selezionato per il Premio Strega 2019), Saltarello, la raccolta poetica Conle ali spiegate e Con gli occhi aperti, una sorta di autobiografia dello scrittore senese Federigo Tozzi.