Libri & Editori
Dalle guide per la sopravvivenza alle fiabe, boom di libri e manuali sul virus
L’epidemia di coronavirus ha dato una grande spinta al fenomeno dell’auto pubblicazione di instant book
Coronavirus e Instant Book, un nuovo (pericoloso) fenomeno letterario?
L’epidemia di coronavirus ha dato una grande spinta al fenomeno dell’auto pubblicazione di instant book (libri scritti e pubblicati in tempi strettissimi, nel quale viene raccontato, interpretato e commentato un noto avvenimento della cronaca recente) nelle ultime settimane libelli di tutti i tipi (e di tutti i livelli di affidabilità) sono apparsi a tempo record sul catalogo di Amazon, piattaforma numero uno per pubblicare autonomamente.
Autopubblicare o proporre a un editore un libro su una questione importante della cronaca recente non è un fatto nuovo, ma in questi giorni stiamo vivendo qualcosa di unico e potenzialmente pericoloso, la concentrazione e la diffusione in pochissimo tempo di tantissimi libri sull'argomento coronavirus.
Dagli Instant Book sul coronavirus al libro profezia sull’epidemia partita da Wuhan
Se prima questo non era permesso, a causa dell'obbligatoria mediazione dell'infrastruttura editoriale, ora lo straordinario dominio di Amazon sul mercato degli e-book e le sue politiche che esercitano un'influenza sproporzionata sul settore dell'editoria autonoma, fa si che questi libri arrivino subito all'attenzione di milioni di potenziali lettori esponendoli al rischio di fakenews e disinformazione, come avverte un articolo del Washington Post che chiede al colosso dell'e-commerce se è in funzione un controllo editoriale su questi libri relativi alla salute. Un portavoce di Amazon ha dichiarato al Washington Post:
“Amazon mantiene le linee guida sui contenuti per i libri che vende e continuiamo a valutare il nostro catalogo, ascoltando il feedback dei clienti. Abbiamo sempre richiesto a venditori, autori ed editori di fornire informazioni accurate sulle pagine dei dettagli del prodotto e rimuoviamo quelli che violano le nostre politiche. Inoltre, nella parte superiore delle pagine dei risultati di ricerca pertinenti ci stiamo collegando ai consigli del CDC (Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie ) in cui i clienti possono saperne di più sul virus e sulle misure di protezione".
(Il proprietario del Washington Post è il Ceo di Amazon Jeff Bezos ndr)
Nonostante questa dichiarazione il dubbio che questi libri, lanciati sul mercato in tempi record da 'istantanei' autori e editori, siano pieni di inesattezze è alto, data la mancanza di revisione editoriale che caratterizza queste pubblicazioni.
Manuali, libri per bambini e agende giornaliere per annotare il proprio diario di bordo sul coronavirus
Sul catalogo di Amazon spuntano come funghi i manuali su come affrontare al meglio l’emergenza virus, accanto agli immancabili saggi sui retroscena più occulti della pandemia, non mancano i romanzi, tra quelli più interessanti si può trovare ‘Vivere al supermercato ai tempi del Coronavirus’ si legge nella nota d’accompagnamento:
“Un racconto di grande risonanza ed attualità. E' stato scritto in tempi record da un fratello ed una sorella triestini di 10 e 12 anni”.
Giovani e geniali, non c’è dubbio che questi bimbi faranno successo nell’editoria. Non sono gli unici, "Laila e il coronavirus", edito da Scienza Express, spiega con un linguaggio semplice come prevenire i contagi. L’autrice: "L’idea è nata per caso, pensando a mia figlia".
Tra gli altri romanzi scritti in tempo record troviamo sul catalogo Amazon una novella sci-fi dall’evocativo e azzeccato titolo: ‘Tutta mia la città’ , Plutonia Publications Editore.
Il tono dei vari manuali è vario, da chi opta per un approccio più neutro come l’editore Mapa che offre un blando ‘Opuscolo Informativo’ al modico prezzo di 9.99, a chi spinge un po’ di più sul pedale della pandemia e del rischio biologico, come ‘Coronavirus Covid-19. Difenditi. Evita il contagio. Proteggi la tua casa, la tua famiglia, il tuo lavoro: IL PRIMO manuale di autodifesa contro il contagio del coronavirus’ di Bruno del Medico editore.
Non solo, non mancano infatti i manuali di sopravvivenza contro gli effetti collaterali dell’epidemia come quello dell’infodemia, è il caso di 'CORONAVIRUS: come sopravvivere a una epidemia mediatica' di Orietta Santoro.
Ma c’è qualcuno anche più audace che propone 'Come investire durante il coronavirus: Saper investire durante una crisi economica è fondamentale per avere successo finanziariamente'. Per i tipi di Impara la borsa editore.
Oppure tra i più interessanti, 'CORONAVIRUS LA VERITA': Dal mercato umido di Wuhan al 38enne sportivo di Codogno, editore Anonymous.
Non solo libri, la febbre per accaparrarsi qualche euro extra non disdegna il semplice packaging, arriva il taccuino coronavirus, una sorta di moleskine, dove annotare tutte le fasi dell’epidemia con tanto di copertina personalizzata da varie caricature o immagini del Covid-19.
Il 13 marzo, con Fanucci Editore, arriva in libreria Abisso, il romanzo che sul web ha goduto della fama di aver predetto il coronavirus
Mentre tornano in classifica il Decameron di Boccaccio e La Peste di Camus, Fanucci ritraduce in tempi record 'The Eyes of Darkness', libro profezia uscito quarant'anni fa. Nel testo si legge:
'Uno scienziato cinese di nome Li Chen fuggì negli Stati Uniti, portando una copia su dischetto dell’arma biologica cinese più importante e pericolosa del decennio. La chiamano ‘Wuhan-400’.
Sulle analogie tra il romanzo e le notizie di questi giorni relative al coronavirus si sofferma il giornalista informatico Paolo Attivissimo, che su twitter fornisce la sua lettura del caso rimandando al suo blog: "E' pressoché inevitabile che fra i milioni di storie che vengono scritte prima o poi qualcuna ci azzecchi, almeno vagamente (leggendo i dettagli del romanzo, le caratteristiche del ‘Wuhan-400’ divergono fortemente da quelle del coronavirus)", scrive Attivissimo.
"Oltretutto -aggiunge- Koontz ha pubblicato più di una versione del suo romanzo, cambiandone i dettagli. Nella versione originale, uscita nel 1981, non si parla affatto di Wuhan, ma della città sovietica di Gorki, e il virus si chiama ‘Gorki-400’. Divenne Wuhan nell’edizione del 1996, per tenere conto del fatto che l’Unione Sovietica non esisteva più e che la Cina sembrava una fonte più credibile".