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L'accordo con Musk su Starlink è logico, per diversi motivi, tecnici ma non solo
Non si spengono le polemiche sul possibile accordo tra il Governo ed Elon Musk sul sistema di comunicazione satellitare. Ci sono però ragioni tecniche da non sottovalutare
Starlink-Governo, perché l'accordo con Musk non sarebbe un errore
Non si fermano le discussioni politiche legate al possibile accordo che il Governo potrebbe stringere con Elon Musk per l'utilizzo del suo sistema satellitare di comunicazione, Starlink. Accordo che secondo alcuni metterebbe a rischio la sicurezza dei dati nazionali e ci consegnerebbe alle dipendenze di un operatore estero.
Abbiamo chiesto a Pierguido Iezzi, Cyber Security Director e Ceo di Swascan - Tinexta Cyber, quali siano i fattori tecnici di cui tenere conto nel valutare in maniera più oggettiva questa possibile unione, partendo dal fatto che l'Italia è lontana, lontanissima come tutta l'Europa, dall'indipendenza in questo campo. Appoggiarsi quindi ad un operatore estero è una scelta obbligata.
Dott. iezzi, esistono dei rischi in questa possibile operazione? Se sì, quali?
"Gli investimenti e i tempi necessari allo sviluppo di un sistema satellitare italiano – sicuramente l’opzione migliore - rendono impercorribile una simile scelta nell’urgenza dei tempi che corrono. Il contesto geopolitico instabile, con la guerra russo-ucraina alle porte e il Medio Oriente in fiamme, non ci permette nemmeno di attendere la realizzazione del progetto europeo Iris2, che sarà operativo solo nel 2030. Starlink offre invece una soluzione pronta all’uso per rispondere immediatamente ai bisogni del Paese: ciò è fondamentale per proteggere le infrastrutture critiche nazionali e garantire comunicazioni sicure per istituzioni e imprese. Per proteggere i nostri dati serviranno comunque rigorosi controlli sui sistemi di protezione e criptografia per evitare i rischi connessi alla scelta di un privato. Per rendere ancora più sicura questa opzione, il governo italiano sta operando per includere anche il governo americano nell’accordo, rafforzando così il controllo strategico e consolidando la partnership con il nostro principale alleato."
Questi potenziali rischi esisterebbero con qualsiasi altro operatore o sono limitati al sistema satellitare di Elon Musk?
"No, non c'è alcuna differenza. Qualsiasi operatore estero porrebbe gli stessi problemi riguardo la nostra sovranità digitale. Ma Starlink ha il vantaggio di essere una tecnologia già pronta e altamente performante, capace di rispondere alle esigenze italiane in tempi brevi e di accelerare notevolmente la digitalizzazione del Paese. L’adozione di Starlink, insieme agli investimenti di Microsoft nei data center, quelli di Google nei cavi sottomarini e il progetto di Leonardo per il datacenter spaziale, rappresenta infatti un momento cruciale per l’industria digitale italiana. Questi operatori privati sono di fatto un propellente per il nostro ecosistema digitale. Collaborazioni con startup e aziende italiane permettono di aprire nuove opportunità sul mercato globale, creando una filiera tecnologica più competitiva e capace di attrarre ulteriori investimenti. Ciò non solo accelera la trasformazione digitale, ma offre al governo italiano la possibilità di costruire una vera sovranità digitale, tutelando il made in Italy. L’Italia, forte della sua posizione geografica e dell’accesso al traffico dati globale, può candidarsi a divenire un hub digitale europeo, capace di integrare tecnologie satellitari, infrastrutture cloud e data center all’avanguardia. Dobbiamo guardare pertanto con fiducia a questa trasformazione”.