Adv, Caradonna (Carat): "Cari editori, vincono i contenuti di qualità"
Adv, videointervista a Marco Caradonna, nuovo ceo di Carat Italia
Le impression sono come le azioni per Enrico Cuccia: si pesano non si contano. Ne è convinto Marco Caradonna, da poco nominato ceo di Carat Italia, agenzia media del gruppo Dentsu Aegis Network. Uno che di pubblicità e di media se ne intende, grazie a 20 anni di carriera in ambito digitale (Inferentia DNM, FullSIX, DMC e Simple Agency) e che in una lunga videointervista al direttore di Affaritaliani.it, Angelo Maria Perrino, spiega perché il mercato dell'advertising è uscito dalla crisi ed è profondamente cambiato e perché il suo obiettivo e trasformare Carat in una "100% digital company”.
Ma andiamo con ordine. Che cosa fa esattamente Carat? "E' un'agenzia media, una centrale di acquisto che compra e pianifica spazi pubblicitari investendo il budget degli iserzionisti", che poi sono le grandi aziende. "E l'abilità dell'agenzia media - spiega Caradonna - consiste nel conoscere il consumatore, e il modo in cui questi fruisce dei mezzi, e poi nel pianificare e posizionare il messaggio pubblicitario nel miglio modo possibile". Ecco spiegato perché non conta tanto la quantità ma la qualità dell'audience.
In questo senso il digitale è centrale. "Uno dei miei obiettivi - continua il manager 45enne - è far evolvere l'agenzia da centrale media a vero e proprio business partner: non ci limitiamo cioè alla pianificazione della campagna ma affianchiamo il cliente come generatori di risultato di business. In questo gli strumenti digitali sono per noi una componente enorme. Quando dico 100% digital company non intendo concentrare gli investimenti solo sui mezzi digitali ma ultilizzare il digitale come uno strumento per abilitare la generazione di business nel mondo reale".
Ma la rivoluzione digitale è stata un vero tsunami sui comparti e sulle professionalità. Ne siamo fuori? Si riparte con qualche certezza? "Siamo solo all'inizio, ed è questo il bello. Non sappiamo dove arriveremo, ora c'è ad esempio la rivoluzione dei sistemi di pagamento...".
Quanto al mondo dell'editoria, Caradonna non ha dubbi: "Perderà chi continua ad inseguire delle audience senza produrre contenuti di qualità, chi fa aggregazione di audience di breve periodo".
E sulla tv, sui grandi social come Facebook e sulla ripresa del mercato pubblicitario...