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Elon Musk e la Nasa si "allenano" per proteggere la Terra dagli asteroidi
Sebbene il nostro pianeta non corra alcun pericolo, parte un test per capire se la tecnologia umana sia in grado di evitare una eventuale collisione
"Dart", la missione della Nasa per deviare la traiettoria dell'asteroide Dimorphos: impatto previsto per il 26 settembre
Roba da film di fantascienza. La Nasa sta tentando di deviare un asteroide per proteggere il nostro pianeta da una possibile collisione. Il satellite Falcon 9, “firmato” dall’agenzia spaziale di Elon Musk Space X, colpirà la base del corpo roccioso verso l’1 di notte del 27 settembre. Ma tranquilli, nessun asteroide si sta per schiantare sul nostro pianeta. Ma non si sa mai.
Proprio per questo, la missione soprannominata “Dart” (Double asteroid redirection test), avrà la scopo di determinare quanto il genere umano sia preparato tecnologicamente per sopprimere il rischio di una reale collisione ed evitare, quindi, l'estinzione.
Lanciata il 23 novembre 2021, la sonda è stata sviluppata per proteggere la Terra dagli asteroidi che potrebbero colpirla. La navicella spaziale, del peso di 610 chili, ha come obiettivo Dimorphos, un asteroide di 160 metri di diametro che orbita a milioni di chilometri dalla Terra attorno al planetoide Didymos, di circa 800 metri di diametro. Come accennato, il bersaglio della missione spaziale non rappresenta alcuna minaccia per la Terra e al momento della collisione si troverà a ben 11 milioni di chilometri dal nostro pianeta.
Lindley Johnson del Dipartimento di Difesa Planetaria della Nasa, al momento del lancio della missione, ha dichiarato: “Se avrà successo, pensiamo che questa tecnica possa far parte di una cassetta degli attrezzi, che stiamo iniziando a riempire, per deviare un asteroide".
Il satellite è da poco giunto in prossimità dell'obiettivo e secondo gli esperti, l'allineamento è perfetto. Durante le ultime quattro ore di volo, la navicella si dirigerà autonomamente verso il suo bersaglio grazie al suo sistema di navigazione senza equipaggio. Lo schianto, che avverrà tra circa una settimana, sarà osservato da 58 km di distanza da un microsatellite italiano, LiciaCubesat.
Le foto scattate da Licia riveleranno la forma e le caratteristiche dell'asteroide. Il rallentamento dell'orbita sarà osservato da telescopi terrestri e spaziali, che dedurranno i minuti persi nella velocità con cui Dimorphos supererà Didymos.