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Bullismo, Falco (Corecom Campania): "Un adolescente su tre ne è vittima"
La didattica a distanza non ferma il fenomeno. Preoccupanti i dati forniti al webinar di @scuolasenzabulli 2020, la campagna nazionale contro il cyberbullismo
“Un adolescente su tre è vittima di fenomeni di bullismo o cyberbullismo. Gli ultimi dati a nostra disposizione sono preoccupanti, e la didattica online, invece di contenere il problema, ha fatto registrare un incremento dei casi”. E’ questo il quadro della situazione delineato da Domenico Falco, presidente del Comitato regionale per le Comunicazioni della Campania, a margine del webinar ‘Didattica a Distanza’ nell’ambito del progetto @scuolasenzabulli 2020, la campagna contro bullismo e cyberbullismo che ha coinvolto un istituto comprensivo di Villaricca.
“Occorre mettere in pratica strategie efficaci per contrastare anche questa nuova forma di cyberbullismo -ha proseguito Falco- e un ruolo fondamentale possono svolgerlo, in quest’ottica, le famiglie, attraverso un coinvolgimento attivo nelle esperienze online dei bambini”.
Anche per Rosa D’Amelio, presidente del Consiglio regionale della Campania, l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo non ha fermato i bulli e occorre intervenire con prontezza: “Le piattaforme utilizzate per la didattica a distanza sono diventate terreno fertile per i bulli. Il sistema scolastico, anche in questo particolare momento, non deve abbassare la guardia e deve prevedere azioni preventive ed educative. Il rischio – insiste D’Amelio - è che tale pratica possa uscire rafforzata dal lungo periodo di isolamento sociale che stiamo affrontando. Per molti giovani, infatti, potrebbe esserci una reiterazione dei comportamenti disfunzionali, aggressivi e offensivi”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Luigi Molitierno, dirigente scolastico del “Siani” di Villaricca che ha ospitato, virtualmente, il forum: “Con la didattica online il rischio di cyberbullismo si accentua. La nostra scuola ha sempre posto grande attenzione all’argomento e ha cercato di contrastare il fenomeno facendo un lavoro capillare che parte dall’opera dei referenti per la primaria e secondaria di primo grado, passa attraverso il lavoro dello sportello di ascolto psicologico e fa leva anche sull’azione di informazione, formazione e di sensibilizzazione messa in campo dalle forze dell’ordine”.
“Sono in aumento i giovani che percepiscono il cyberbullismo –ha a sua volt affermato Ivana Nasti, direttore del Servizio Ispettivo dell’Agcom - come una minaccia lesiva per la propria salute fisica e psichica, subito dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti. L’uso ancor più massiccio di tecnologie, in questi ultimi mesi, ha fatto registrare un incremento dei casi: è ancora più importante, quindi, fare un lavoro di prevenzione”.
Secondo Nicola Pasquino, presidente del Rotary Napoli Angioino, la strada da seguire è chiara: “Per contrastare il fenomeno serve uno sforzo congiunto delle istituzioni e della società civile. Il Rotary condivide e affianca l’impegno portato avanti da Corecom, Agcom e scuole per debellare questa piaga, mettendo a disposizioni la professionalità dei propri soci”.
Il cyberbullismo, per Giovanna D’Apolito, psicologa e psicoterapeuta, è più pericoloso del bullismo. “In rete il bullo ha la sensazione di non essere visto, è più impulsivo e meno empatico, perché non vede la sofferenza della vittima davanti a sé. Servono, quindi, interventi di lunga durata che hanno un’azione su più fronti: occorre lavorare sul bullo, sulla vittima e sull’intera classe”.
Valentina Varano, avvocato penalista, esorta esplicitamente i giovani a chiedere aiuto alle istituzioni, alle loro famiglie e agli insegnanti : “Quando si cade nelle grinfie dei bulli non bisogna isolarsi perché significherebbe consegnarsi totalmente nelle mani del proprio aguzzino. I ragazzi devono sapere che la Polizia postale ha tutti gli strumenti per tracciare e smascherare l’identità del cyberbullo così da consegnarlo al giudizio del Tribunale per i minorenni”.