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Canone Rai, rischia di pagare anche chi non ha la tv
Alcuni utenti potrebbero andare incontro a una beffa sul canone Rai. L'ultimo decreto fa più confusione che chiarezza. Ecco chi rischia
Il canone Rai in bolletta si pagherà da luglio. Ma, a furia di pezze e decisioni cambiate cammin facendo, c'è ancora una confusione enorme. E a pagare potrebbero essere i cittadini più previdenti.
Dopo lunga attesa, è stato pubblicato il decreto del Mise che avrebbe dovuto fare chiarezza sul canone Rai e sulle esenzioni. Prima anomalia: le regole arrivano a partita finita. Perché il decreto è stato pubblicato a 20 giorni dall'ultimo giorno utile (il 16 maggio) per l'invio dell'autocertificazione con la quale un utente poteva dichiarare di non possedere la tv, per non pagare il canone.
Oltre all'anomalia c'è una sorpresa. Il decreto prevede che l'esenzione debba passare solo dal modello approvato dall’Agenzia delle entrate. Il modello però è stato resto disponibile solo dal 24 marzo. Il rischio allora è questo: gli utenti che abbiano presentato domanda di esenzione prima del 24 marzo rischiano di pagare. Una eventualità avallata dalla Gazzetta ufficiale che però contravviene alle indicazioni dell'Agenzia delle entrate. Confusione nella confusione.
“E’ evidente - Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori - che chiunque abbia presentato una dichiarazione esaustiva che contiene tutti gli elementi utili, non può essere costretto a pagare il canone solo perché non ha compilato il modellino appositamente predisposto. Sarebbe un cavillo burocratico assurdo. In ogni caso questo pasticcio, che immaginiamo e speriamo si risolva per il meglio, conferma che in questa vicenda si sono violati i diritti del contribuente, che avrebbe dovuto avere 60 giorni dall’entrata in vigore di tutti i provvedimenti di attuazione per presentare la dichiarazione, ossia 60 giorni a partire da oggi”.