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ChatGPT, il garante spiega il blocco: "Raccolta illecita di dati e notizie"
Pasquale Stanzione spiega perché ha firmato il provvedimento che stoppa l'applicazione in Italia
ChatGPT, il Garante: "Intelligenza artificiale tecnologia potenzialmente pericolosa"
"L'intelligenza artificiale è una tecnologia tanto preziosa quanto, potenzialmente, pericolosa. Io sono preoccupato solo dall'anomia, cioè dallo sviluppo in assenza di regole". Lo ha detto il Garante per la Privacy Pasquale Stanzione in un'intervista su La Repubblica dopo aver firmato il provvedimento che blocca ChatGPT in Italia. "Per fortuna come dimostra questo caso - ha proseguito il Garante - un presidio cruciale risiede proprio nella disciplina di protezione dei dati e, quando sarà pronto, interverrà il Regolamento europeo sull'intelligenza artificiale, la cui emanazione è quanto mai urgente".
Il Garante della Privacy, entrando nel merito del provvedimento, ha spiegato che "la raccolta realizzata per noi illecitamente riguarda, oltre a una quantità enorme di informazioni acquisite dal web, i dati personali degli utenti. Probabilemnete anche quelli dei minorenni, visto che ChatGPT non ha un sistema di filtri per la verifica dell'età, avverte che il servizio è riservato a chi ha più di 13 anni, ma poi non controlla chi vi accede".
"Il machine learning di ChatGPT - ha sottolineato il Garante - oltretutto, non è legittimato da presupposti giuridici e può generare bias cognitivi perché il dtabase è di due anni fa e quindi si riscontrano inesattezze nelle risposte che l'algoritmo fornisce".