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Cybersecurity, truffe via sms? Il paradiso degli hacker: il 15% ci casca

di Redazione Mediatech

Bitdefender ha pubblicato i risultati delle ricerche relative alle truffe via sms a livello mondiale, basati su tre mesi di raccolta e analisi dei dati

Truffe via sms, cambiano i metodi ma non l'obiettivo. In Italia la "consegna del pacco" va per la maggiore

I servizi SMS rimangono una parte fondamentale delle telecomunicazioni; non richiedono l'accesso a Internet e le aziende li utilizzano per informare i propri clienti. Questa combinazione di caratteristiche li rende incredibilmente utili per gli hacker che utilizzano questa tecnologia come esca per le loro incessanti campagne. Gli hacker, infatti, sono sempre alla ricerca di un problema sociale o politico da sfruttare a scopo di lucro.

Le truffe diventano sempre più creative: dalla consegna di un pacco, a un rimborso delle tasse a un problema relativo alle credenziali bancarie, chiunque può diventare una vittima. In particolare si distinguono cinque categorie principali in cui si sviluppano le truffe via sms: 1)Consegna/Pacchi falsi, 1) Attività bancaria, 3)Governo/Politico, 4)Piattaforme di streaming video, 5)Concorsi/premi falsi.
Bitdefender ha analizzato le campagne sms in tutto il mondo per determinare quali sono le truffe più diffuse e dove sono principalmente localizzate. La ricerca comprende il periodo dall'inizio di settembre all'inizio di dicembre e ha rilevato le seguenti tendenze.

Si stima che il 15% dei destinatari faccia clic su un url inviato tramite un sms truffaldino e che il 10% di questi inserisca i propri dati personali. I ricercatori stimano che ogni truffa andata a buon fine equivalga a una perdita media di 1.000 dollari. Sulla base dei dati raccolti nel periodo di tre mesi, gli hacker hanno probabilmente guadagnato 40 milioni di dollari. Le truffe legate a sondaggi, politica e lavoro sono al primo posto negli Stati Uniti, quelle legate alle consegne dominano nel Regno Unito e la Germania conta quasi il doppio delle truffe bancarie rispetto alla media europea.

In Italia, la maggior parte delle campagne di attacco sono legate alla consegna di pacchi. I truffatori trovano sempre nuovi modi per ingannare le persone e convincerle a fornire i loro dati. Le truffe postali e di consegna chiedono all'utente di pagare un costo aggiuntivo o una tassa doganale, di riprogrammare un pacco o di seguire la spedizione.

La maggior parte delle truffe crea un senso di urgenza intorno alla richiesta, che si presenta in ogni tipo di forma. Che si tratti di un pacco che sta per essere rispedito indietro se non si forniscono i dati, di un premio disponibile per un periodo di tempo limitato o di un conto bancario che verrà presto sospeso, questi messaggi cercano di far reagire la potenziale vittima in modo rapido e senza riflettere molto su ciò che le viene chiesto.

Bisogna diffidare sempre delle richieste che costringono a fornire i propri dati. In caso di dubbio, contattare l'azienda o l'istituzione che ha inviato l'sms con altri mezzi di comunicazione per confermare se la richiesta è legittima e se è stata realmente inviata da loro.