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Draghi: "Ue a rischio, deve essere più unita. Serve maggiore produttività"

di Redazione Economia

L'intervento dell'ex Premier al "Global Boardroom: Strategies for Growth and Disruption" organizzato dal Financial Times

Ue, Draghi: "Non dobbiamo scendere a compromessi sui nostri valori fondamentali"

"Scendere a compromessi sui nostri valori fondamentali significa mettere in discussione i presupposti stessi dell’Unione Europea". E' uno dei messaggi lanciati dall'ex premier Mario Draghi in un dialogo con Martin Wolf, nel quadro dell’evento “The Global Boardroom: Strategies for Growth and Disruption” organizzato dal Financial Times.

"La guerra in Ucraina - ricorda - è stata preceduta da una lunga serie di arretramenti rispetto ai nostri valori fondamentali: l’ammissione della Russia al G8 nonostante il mancato riconoscimento dell’indipendenza e della sovranità ucraine, la promessa mancata di un intervento in Siria nel caso in cui Assad avesse usato il gas come arma, la Crimea, il ritiro dall’Afghanistan".

"La lezione che se ne può trarre - aggiunge - è che non dobbiamo mai, mai scendere a compromessi sui nostri valori fondamentali. E questi valori fondamentali sono gli stessi sui quali è stata costruita l’Unione europea: la pace, la democrazia, la libertà, la sovranità nazionale".

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Ue, Draghi: "Serve maggiore produttività e tecnologia"

In Europa "abbiamo bisogno di una produttività molto più alta, anche per sostenere una società che invecchia: possiamo riuscirci solo attraverso investimenti ad alto valore aggiunto e ad alto tasso di tecnologia", ha spiegato Draghi

"Dobbiamo agire - aggiunge- per accrescere il peso dell’Europa in ambito tecnologico. Per riuscirci, non si può che partire dal capitale umano, dalle competenze, dall’istruzione, per arrivare ad ambiti come la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale".

Ue, Draghi: "Sia vera Unione, con politica estera e di difesa comune"

"Il modello geopolitico sul quale l’Europa si è retta dalla fine della seconda guerra mondiale – sostegno dagli Stati Uniti per la difesa, esportazioni dirette principalmente in Cina, approvvigionamenti di energia a poco prezzo dalla Russia – non esiste più. Per poter esprimere una visione politica unica e potente nel mondo di oggi, l’Europa ha bisogno di molta, molta più integrazione", continua l'ex premier.

Per Draghi "occorre razionalizzare le spese per la difesa, diventando anche in questo campo una vera unione anziché un gruppo di paesi in competizione tra loro. E occorre agire insieme nel campo dell’energia: partire da infrastrutture e reti, per arrivare a una politica di stoccaggio e magari di acquisto comune, accelerando al contempo sul fronte delle rinnovabili e di altre forme di energia".

"O l’Europa agisce insieme diventando un’Unione più profonda, capace di esprimere una politica estera – oltre che economica – e una politica di difesa comune, oppure - conclude - non sopravvivrà se non come mercato unico".