MediaTech
Facebook Italia compie 10 anni, i numeri dall'apertura della prima sede
Era l’ottobre del 2009, esattamente dieci anni fa, quando Facebook apriva la prima sede in Italia
Era l’ottobre del 2009, esattamente dieci anni fa, quando Facebook apriva la prima sede in Italia.
"Nella prima sede di Milano eravamo in tre, oggi siamo 50" ricorda Luca Colombo Country Director di Facebook Italia ricordando al Corriere della Sera i 10 anni del social network.
"Nella prima sede di Milano eravamo in tre, oggi siamo 50. Dopo un anno, avevamo 11 milioni di utenti al mese, oggi 31 milioni: è stato come passare da un’audience da Festival di Sanremo a una da Mondiale con gli azzurri in finale".
Nel mezzo, a lui è capitato anche di accompagnare il fondatore Mark Zuckerberg nella prima visita ufficiale a Roma, nel 2016: "Siamo stati dal Papa, dal premier. Era l’anno in cui Mark s’era proposto di correre un miglio al giorno e abbiamo fatto di corsa il giro del Colosseo".
Facebook esiste in italiano dal 2008 e, stando a un rapporto Censis, nel 2009, era già noto al 61,6 per cento dei connazionali, mentre il 70,5 per cento degli utenti dichiarava di essersi iscritto per stare in contatto con gli amici. Oggi, un dato appena rilasciato da Facebook calcola in 330 milioni i nostri amici all’estero: i più sono negli Stati Uniti e, fra gli europei, spiccano inglesi, tedeschi e romeni.
Oggi l'Italia è il secondo Paese d’Europa più presente sui gruppi, con 27 milioni di italiani attivi in almeno uno: "Il livello di engagement è uno dei parametri per misurare la rilevanza dei Paesi", spiega Colombo, "buona parte del lavoro consiste nell’incentivarlo. Ad esempio, ogni giorno, 25 milioni di italiani aprono Facebook e ognuno ha un’homepage diversa, coi contenuti che l’algoritmo ritiene più attrattivi per lui".
In questi dieci anni il mondo Facebook è cambiato considerevolmente. I like sono diventati indice di successo personale come spiega il Corriere della Sera. Poi, sono arrivate le reactions, le faccine che indicano gioia o dispiacere, ed è stato come dare più valore alle emozioni e meno al narcisismo. In principio, c’era lo "status" che, nel 2013, è diventato "cosa stai facendo?".
Ora è «a cosa stai pensando?». Il che significa condividere meno foto e più riflessioni. Una ricerca ha misurato che i post scritti per condividere momenti bui ricevono più commenti e più lunghi. Poter geolocalizzare gli amici è diventato un invito a incontrarsi dal vivo.