MediaTech
Jurman: "Sanremo, Festival non all'altezza. Forse mi ha stupito solo Elodie"
"Sanremo via dalla Rai? Spero non lo prenda Mediaset". L'intervista di Affari al cantante, vocal-coach e produttore musicale Luca Jurman
L'ex prof di Amici Luca Jurman: "Amadeus poteva scegliere meglio i brani per Sanremo 2023..."
“Un Festival non all’altezza”. Esordisce così ad Affaritaliani Luca Jurman, cantante, musicista, vocal-coach, produttore ed ex professore della scuola di Amici di Maria De Filippi, parlando di Sanremo 2023.
“Se devo essere onesto non mi piace nessuno”, tuona Jurman. “Al massimo, posso dire che forse l’unica ad avermi stupito è stata Elodie che, solitamente, non mi fa impazzire. Insieme a lei, direi che la performance migliore è stata quella di Mengoni che, comunque, ha portato un brano buonino… da 6 diciamo. Giorgia invece, che, personalmente, considero la cantante numero uno in Italia, mi ha deluso molto”.
“Ma d’altronde, la cosa non mi stupisce”, spiega ad Affari il vocal-coach milanese. “Nei nostri talent musicali, dove dovrebbero emergere nuovi talenti, non c’è nulla di ‘forte’. Ormai sembra possa partecipare chiunque. Il sistema italiano è rimasto indietro e all’estero lo sanno bene. Infatti, ci guardano dall’alto verso il basso. I nuovi artisti italiani sono troppo legati all’auto-tune, strumento che rimpiazza totalmente il talento. Il vero cantante, infatti, ripudia questo genere di ‘aiutini’”.
Poi, la stoccata al direttore artistico. “Quest’anno non c’è niente di eclatante. Troppa gente non all’altezza di un evento di questo calibro. Viene da chiedersi, ma chi ha scelto i brani? Tra l’altro, Amadeus ha fatto passare come un’impresa l’aver ascoltato 700 canzoni, quando, obiettivamente, non sono così tante nel corso di un anno. Forse poteva scegliere meglio”.
E Jurman ha ben chiaro quali sono state le esibizioni peggiori. “Coma_cose e Sethu. Due performance senza senso. Non che la paraculata di Mr Rain con i bambini che cantano in play-back sia migliore, sia chiaro…”.
Ma il vocal-coach non le manda a dire nemmeno alla band italiana del momento: i Maneskin. “Sono artisti troppo sopravvalutati. Non hanno fatto abbastanza per meritare questo successo. La collaborazione con Tom Morello in Gossip? Direi un bello scambio commerciale, nulla di artistico. Probabilmente, il chitarrista americano potrebbe aver pensato di sfruttare il successo della band romana, esattamente come i Maneskin potrebbero aver scelto di sfruttare il nome di Morello, anche se la maggior parte degli italiani forse non sa nemmeno chi sia".
Uscendo dall’ambito strettamente musicale, è recentemente giunta la notizia di un possibile addio della Rai a Sanremo. Infatti (ne abbiamo parlato qui), il contratto tra il Comune ligure e la televisione pubblica è in scadenza nel 2023. E, come conferma il sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, c’è già stato dell’interesse da parte di una cordata di imprenditori privati per prendere possesso del marchio. “Sanremo via dalla Rai? Spero non lo prenda Mediaset”, dice Jurman. Che poi confessa: “Più che altro non sarebbe corretto vedere anche il Festival condotto da una Maria De Filippi della situazione, racchiudendo tutta la musica italiana in un unico interesse editoriale”.
Infine, Jurman, oltre a cantante, musicista, produttore e vocal-coach, sta portando nel mondo dello streaming tutta la verità sulla musica (anche quella di cui non si parla) sul suo canale Twitch. Infatti, con diverse rubriche, spazia dall’insegnare le basi del canto al saper valutare la qualità di chi canta. “Il martedì, il giovedì, il venerdì, per il momento di sera, ci sono rubriche interessanti, parlo di Sanremo, di Amici e poi c'è "Pillole di canto", che non è solo una masterclass per cantanti aperta a tutti, ma anche un modo per imparare a valutare le performance degli artisti”, spiega Jurman. E la sua scuola di alta formazione vocale, a Milano, è sempre il punto di riferimento di chi vuole veramente studiare l’arte del canto.