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Pay-tv nel calcio italiano? Una dannosa e inutile dittatura
Di Massimo "old-football" Puricelli
Per molti aspetti e da alcuni anni il campionato di serie A italiano non primeggia più a livello continentale in fatto di introiti, vittorie, audience, spettatori negli stadi, e ovviamente anche i calciatori più forti e famosi non calcano più i nostri campi di gioco.
Ormai il calcio italico è alla mercè dei voleri delle pay-tv che sono "l'ossigeno" vitale per le disastrate casse delle società piccole e grandi della massima serie e della serie cadetta.
Calendari stravolti, campionati "spezzatino", orari assurdi in cui si disputano le gare.
Ecco un aspetto preponderante che spiega il basso livello in cui è caduto tutto il movimento.
Le nostre squadre che partecipano all' Europa League, posticipano le partite di campionato al lunedì sera per recuperare le preziose energie spese nel turno infrasettimanale del giovedì.
Lunedì, ore 21.
Giorno e ora assurdi.
Lor signori ci dicono che anche in Europa "fanno così".
E invece, non è così.
Nessuna delle squadre europee che hanno disputato il turno di Europa League lo scorso giovedì giocheranno lunedì sera le gare di campionato.
Così come nessuna squadra che disputerà gli ottavi di finale di Champions' League ha giocato la sua partita di campionato il venerdì sera come è accaduto in Italia con la partita Bologna -Juventus di ieri sera.
Sempre "lor signori" diranno che questi anticipi e posticipi danno maggiori chance (usufruendo di maggior tempo di recupero) alle nostre compagini di "passare il turno".
Ecco, appunto, anche da questo si comprende in che livello misero sia caduto il nostro calcio.
Tanto per ricordare: da oltre 5 anni nessuna squadra italiana ha conquistato un trofeo continentale e solo in un'occasione (lo scorso anno) una italiana è arrivata in finale di coppa.
Quando noi tifosi ci ribelleremo a questa dittatura inutile e dannosa delle pay-tv della Lega Calcio?