MediaTech

Casalino-Facci al vetriolo. Attacchi incrociati sui curricula

Casalino: "A scuola eri l’ultimo della classe". Facci: "Non hai idea di quanto ti disprezzi"

Tra il giornalista Filippo Facci e il portavoce del premier, Rocco Casalino, i toni si fanno ardenti. Accuse e insulti al vetriolo volano su Libero, dove il portavoce di Palazzo Chigi è sceso in campo a difendersi dalle "offese gratuite" ricevute dal giornalista. "Ancora una volta - dichiara - mi trovo a leggere accuse infamanti volte esclusivamente a screditare il mio lavoro e il mio nome. Trovo incomprensibile l’acredine di Filippo Facci e i suoi attacchi infondati sulla mia attività professionale, che poi degenerano in attacchi anche sul piano personale. A differenza di quanto possa pensare l’autore dell’articolo, non rinnego affatto il mio passato e vado fiero del mio duro percorso di studi e delle mie esperienze professionali che mi hanno portato ad assumere il ruolo di Portavoce del Presidente del Consiglio".

"Se Facci, che a scuola mi risulta fosse l'ultimo della classe, oggi può fare 'l'intellettuale', a maggior ragione il sottoscritto - diplomato con il massimo dei voti, laureato in ingegneria, che parla 5 lingue, giornalista professionista - può fare il portavoce del Presidente del Consiglio" conclude Casalino.

Ma Facci non perde tempo a replicare: "Tu non hai neppure la più pallida idea di quanto io ti disprezzi, e ti do del tu come si fa con le cose, non dovendo io neppure rispettare una carica elettiva che non hai mai avuto".

Continua: "Sino alla quarta elementare mi portavano in giro per le scuole come fenomeno del disegno e della matematica: ma non sono mai stato così idiota da misurare l'intelligenza di una persona dal livello di studi. Solo gli ignoranti lo fanno".

"Tu poi sei ingegnere (come mio padre) e la sola cosa che m’incuriosisce di questo tuo 'duro percorso di studi con ottimi risultati' (unica laurea italiana che dovrebbe assicurare subito un lavoro) è come lo sbocco naturale ne sia stato il Grande Fratello, laddove tu sei rimasto. Per il resto, come giornalista non sei mai stato niente, e le tue 'esperienze professionali', quelle che ti hanno portato a comandare la comunicazione dei grillini e di questo' presidente del consiglio (scritto minuscolo) non sono referenze: sono il problema, sono la vergogna ingoiata da un Paese che si è immerdato in questa perdurante penitenza. Comunque fa niente se non ti vergogni del tuo passato: a quello pensiamo noi. Il problema è il vergognoso presente, sinché dura: il mestiere che fai, come lo fai, come ancora lo chiami.  Ma è passato il colera, passerà il Covid e passeranno i grillini".

Infine rincara: "Attendo la tua querela (querelare sarebbe da te) anche perché tanto, grazie ai tempi della vostra giustizia, andremo a giudizio quando sarete polvere di cui nettarsi i piedi".