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Siae, su gli incassi ma venduti meno biglietti. Mogol: 'Tutela diritto autore"

“La sfida più grande è la tutela del diritto d’autore sul web, perché le grandi piattaforme digitali che guadagnano miliardi non vogliono pagarlo»

“La sfida più grande è la tutela del diritto d’autore sul web, perché le grandi piattaforme digitali che guadagnano miliardi non vogliono pagarlo»: Mogol, in qualità di presidente della Siae, parla in occasione della presentazione dei dati 2018 relativi al mondo dello spettacolo, davanti al d.g. Gaetano Blandini e al vicepresidente Salvatore Nastasi. E afferma che «l’86% degli italiani riconosce che si debba pagare il diritto d’autore. Tutti i più grandi paesi d’Europa sono favorevoli. Anche qui in Italia ci auguriamo che ci si convinca tutti che è necessario pagarlo, perché se non si paga il diritto d’autore ci sono ventimila persone che guadagnano meno di mille euro al mese, che fanno cultura e che non potranno vivere. Sarebbe uno scandalo spaventoso, indelebile».

Per Giulio Rapetti Mogol come spiega ItaliaOggi «se non si paga il diritto d’autore muore la cultura. Ho sentito dire che con la cultura non si mangia. Ma questo lo può dire solo chi non ha alcun tipo di cultura. Dobbiamo tenere duro e spiegare anche a coloro che sono perplessi che si deve pagare il diritto d’autore. Se c’è qualcuno che si rifiuta di accettarlo, spieghi perché, davanti a tutti».

Mogol punta sui diritti perché i dati Siae segnalano sempre meno biglietti venduti, anche se con più incassi: il calo degli ingressi nei locali si sposa con la crescita della fruizione casalinga, permessa dal web. La spesa del pubblico è pari a 4,85 miliardi di euro, con un testa a testa tra le attività sportive (1,044 mld) e quelle di balli e concertini (1,067 mld). Il 2018 per il mondo dello spettacolo è decisamente un anno con luci ed ombre, secondo un trend che continua già da qualche tempo e che registra un’emorragia di biglietti venduti: in un anno se ne sono persi quasi 8 milioni. Grazie ai prezzi in crescita del +6,35% gli indicatori economici sono tutti positivi. I dati evidenziano che il calo generalizzato degli ingressi è dovuto ai risultati negativi del cinema (682 milioni di euro), che come sempre finisce per influenzare quasi tutti gli indicatori.

In un anno, ogni italiano par- tecipa a 4 spettacoli, e l’offerta a livello nazionale è di 7 spettacoli ogni 100 persone. Analizzando l’offerta e la partecipazione a livello di macroregioni, si nota un’Italia spaccata in due: al nord e al centro si registra un’offerta e una partecipazione superiore alla media nazionale. Nel settentrione si registrano 8 spettacoli per 100 persone e una partecipazione media di 5 spettacoli all’anno per ogni cittadino. Al centro, 9 spettacoli per 100 persone e sempre

5 spettacoli ogni anno per cittadino. Al sud e nelle isole, invece, si registra il fenomeno opposto, sia l’offerta sia la partecipazione è inferiore alla media, con 5 spettacoli per ogni 100 persone e solo 2 spettacoli all’anno per ogni cittadino.

L’attività teatrale è in ripresa, rispetto all’anno precedente. Tutti gli indicatori si trovano infatti in territorio positivo, con un aumento del numero degli alle- stimenti (spettacoli +0,62%) e degli ingressi (+0,87%). Migliorati anche gli indicatori economici: la spesa al botteghino è cresciuta del 2,06%,mentre la spesa del pubblico ha registrato un aUtenti del 2,84%. L’attività concertistica, che comprende concerti classici, di musica leggera e jazz, continua nel suo percorso di crescita confermando ulteriormente i dati positivi dello scorso anno. Il settore dei concerti di musica leggera è quello che ha registrato i migliori risultati relativamente agli ingressi (+12%) e alla spesa al botteghino (+18,26%). Lo sport consolida i dati del 2017: a fronte di un pressoché Costante numero di ingressi (-0,36%), si registra un significativo aumento della spesa al botteghino (+7,41%) e della spesa del pubblico (+15,45%). Segnali di ripresa per l’attività di ballo e concertini dopo la debacle del 2017. Torna in positivo la spesa del pubblico (+1,35%) mentre si assesta la spesa al botteghino (-1,03%) e rimangono in diminuzione il numero di spettacoli (-5,29%), degli ingressi (-2,20%) e delle presenze (-12,63%).

Nel 2018 le attività di mostre ed esposizioni hanno registrato risultati contrastanti, con una forte crescita del numero di spettacoli (+14,77%), delle presenze (+62,78%) e della spesa al botteghino (+3,30%). Rimane sostanzialmente invariato il numero di ingressi (-0,05%), mentre è in diminuzione la spesa del pubblico (-3,46%).