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TikTok e privacy dei minori, il Garante apre un'istruttoria

Il social network di ByteDance dovrà fare chiarezza sul trattamento dei dati dei minori

TikTok e la privacy dei minori: è a rischio. Il Garante avvia un procedimento formale

Il Garante per la protezione dei dati personali apre un'istruttoria nei confronti di TikTok. Si tratta di un procedimento formale contro il social di ByteDance, popolare in tutto il mondo soprattutto tra gli adolescenti, ultimamente anche sul fronte dell'informazione (e anche tra i più maturi), in cui milioni di ragazzi creano, postano e commentano brevi video.

TikTok, su cosa contesta il Garante

In particolare il Garante ha contestato la poca attenzione alla tutela dei minori, il divieto di iscrizione ai più piccoli che spesso rimane solo formale, la carente trasparenza e chiarezza nelle informazioni rese agli utenti nonché impostazioni predefinite non rispettose della privacy.

Circa la modalità d’iscrizione, il Garante ha contestato infatti all'app la mancanza di una sufficiente tutela dei minori nel modulo: il divieto d’iscrizione per coloro che hanno meno di 13 anni è facilmente aggirabile inserendo una data di nascita falsa. 

Secondo il Garante, inoltre, l’informativa rilasciata agli utenti è “standardizzata e non prende in specifica considerazione la situazione dei minori, mentre sarebbe necessario creare una apposita sezione dedicata ai più piccoli, scritta con un linguaggio più semplice e con meccanismi di alert che segnalino i rischi ai quali si espongono”.

Restano anche indefiniti i tempi di conservazione dei dati, rispetto agli scopi per i quali vengono raccolte. TikTok non specifica le modalità di anonimizzazione a cui fa riferimento. Infine l'impostazione del profilo utente su “pubblico” consente “la massima visibilità ai contenuti in esso pubblicati. Tale impostazione predefinita si pone in contrasto con la normativa sulla protezione dei dati che stabilisce l’adozione di misure tecniche ed organizzative che garantiscano, di default, la possibilità di scegliere se rendere o meno accessibili dati personali ad un numero indefinito di persone”.