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Università, Garito (UniNettuno): la Dad? Democratizza lo studio

di Vittorio Ramelli

"Il futuro? Atenei in consorzio per creare centri globali di eccellenza", spiega ad Affaritaliani.it il rettore di UniNettuno Maria Amata Garito

Con l'arrivo della pandemia non c'è stato il tanto temuto crollo delle immatricolazioni all’università. Anzi, nell’autunno 2020 gli atenei italiani hanno registrato un aumento delle nuove iscrizioni di circa il 5%. Secondo lei a cosa va ricondotto questo risultato?
"Dal dato emerge in maniera evidente che la pandemia non ha scoraggiato chi si approccia al percorso universitario, anzi i ripetuti periodi di lockdown hanno stimolato le persone a pensare ad intraprendere un percorso universitario o a riqualificarsi per dare basi ancora più solide al proprio futuro. Quanto abbiamo vissuto ha fatto comprendere con più forza quanto oggi sia fondamentale, più che in passato, studiare ed acquisire nuove conoscenze e competenze che rappresentano il vero “capitale” immateriale di una società sempre in evoluzione".

Come, e se, è cambiata l'offerta formativa nella Università UniNettuno?
"Come UniNettuno abbiamo, da sempre, cercato di aggiornare l’offerta formativa ai cambiamenti che caratterizzano l’attuale società digitale. Negli ultimi anni in particolare abbiamo realizzato nuovi corsi di laurea legati all’innovazione tecnologica, sia nella Facoltà di Ingegneria, con i percorsi su Big Data, Intelligenza Artificiale, Cybersecurity, Industria 4.0, Green Energy, sia nelle Facoltà sulla carta più umanistiche, con i corsi di laurea in Diritto nella Società Digitale, Cyberpsichology, Digital Economy, Patrimoni Culturali e Memoria Digitale. Tutti argomenti che puntano a fornire le competenze richieste dai nuovi mercati del lavoro dall’attuale società globalizzata ed interconnessa".

Nel giro di pochissimo tempo le università cosiddette “tradizionali” hanno dovuto riconvertirsi alla DAD. Quelle telematiche come hanno vissuto questa emergenza?
"Noi i tempi non li abbiamo rincorsi, ma anticipati. Siamo stati sempre consapevoli del fatto che l’evoluzione tecnologica influisce sui processi di insegnamento e apprendimento. Fin dalla nostra nascita ci siamo dotati di un modello psicopedagogico che mette al centro del processo formativo lo studente. Grazie a questo modello abbiamo contributo a formare più di 8.000 professori, dalle più importanti università italiane e straniere “tradizionali”, ad attuare nuove metodologie di insegnamento per televisione ed Internet. La comunicazione che è stata fatta in questo periodo riguardo alla DAD ha messo in evidenza soprattutto i risvolti negativi come l’isolamento, il divario tecnologico e la precarietà delle relazioni insegnante discente, invece di mettere in luce la grande opportunità che l’uso corretto di Internet avrebbe potuto apportare alla modernizzazione di tutto il sistema formativo nel suo complesso. Nel realizzare un modello corretto di e-learning si sarebbe dovuto tener conto del fatto che oggi tutti gli studenti, dalla materna all’università, sono “nativi digitali”; tutti sanno utilizzare internet e conoscono il linguaggio della rete, mentre gran parte dei docenti non sono stati mai formati per avere competenze adeguate a realizzare processi di insegnamento-apprendimento in rete. Molti docenti hanno interpretato la didattica online come una noiosa lezione frontale, svolta attraverso l’uso di diverse piattaforme digitali, ma in realtà i nuovi linguaggi consentono di sviluppare su Internet processi di insegnamento-apprendimento basati sull’interazione costante tra insegnanti e alunni. Oggi più che mai, bisogna rendersi conto che la didattica a distanza non allontana gli studenti dal sapere ma, al contrario, favorisce i processi di apprendimento e li arricchisce di nuove esperienze; e questo vale anche per gli studenti che per la prima volta entrano nel sistema scolastico".

Numerose aziende in questo anno così complesso hanno puntato su corsi di formazione, possiamo dire di “aggiornamento”, per i propri dipendenti. Come vede questa scelta?
"La trovo una scelta saggia e lungimirante. L'innovazione tecnologica, in un breve lasso di tempo, ha cambiato in maniera irreversibile molti mestieri e molte competenze legate a moltissime professioni. Il progetto “Re-Generation”, frutto della collaborazione tra Enel e la nostra università, si pone l'obiettivo di offrire l'opportunità di far partecipare il personale Enel che ha superato i 50 anni di età a percorsi formativi accademici brevi (SLP - Short Learning Program) mirati all'aggiornamento delle competenze professionali legate all’innovazione tecnologica, in modalità e-learning, sulla piattaforma didattica online di UniNettuno. Un progetto che rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra università e azienda; da una parte un’azienda come Enel che ha sempre dato valore all’innovazione, e dall'altra una realtà come UniNettuno che sin dalla sua nascita ha rivoluzionato i modi di insegnare ed apprendere su Internet e ha ridisegnato i curricula di studio inserendo nuovi corsi di laurea e nuove materie legate alle tematiche dell’innovazione tecnologica. I corsi SLP offerti spaziano dalle aree della Digital Economy (Tecnologie digitali per l'Impresa, Big Data e basi di dati aziendali, IT per l'organizzazione a rete, Marketing, E-Business e E-Commerce, Management dell'Innovazione d'impresa), al Diritto nella società digitale (Diritto dei media e dei dati personali, Diritto delle comunicazioni nel contesto digitale, Diritto e nuove tecnologie, Diritto penale dell’informatica e Cybercrimes), alle Digital Technologies (Tecnologie web avanzate, Fondamenti di Big Data, Intelligenza Artificiale). Le competenze delle risorse umane sono alla base di ogni processo di innovazione e di cambiamento, lo sviluppo economico è dato dalle risorse umane e dagli “intangible assets” ad esse connesse. Oggi è indispensabile preparare gli individui ad inserirsi costruttivamente in un modello di società in continua evoluzione e in un mercato del lavoro, estremamente flessibile, che richiede professioni nuove, professioni emergenti e l’attualizzazione delle professioni tradizionali. Il mondo del lavoro odierno, fluido, immateriale, ubiquo, richiede persone in grado di fondere capacità professionale e personalità sociale in modo di agire abilmente nella complessità. Le conoscenze, il saper fare e le competenze di ogni uomo sono riconosciute come la fonte di tutte le altre ricchezze. Il mezzo che lo permette è l’uso intelligente delle nuove tecnologie dell’informazione e dell’educazione. Questa combinazione permette di offrire al personale Enel quelle conoscenze e competenze necessarie per vivere con successo la Società Digitale del XXI° Secolo".

La trasformazione digitale costituisce uno dei pilastri del Next Generation EU. Sono davvero tanti i progetti che potrebbero venire finanziati con il Recovery plan e che potrebbero dare un nuovo, importante, impulso alla didattica a distanza. Quali sono a suo avviso le priorità?
"I cambiamenti della società si possono realizzare solo se ci sono persone capaci di attuarli; non basta avere le leggi, occorrono capacità e competenze allineate alle richieste del mondo del lavoro di una società digitale in continua evoluzione. Avere persone preparate non diventa quindi un costo che la società deve sostenere, ma un beneficio, un volano di progresso. Ho letto il testo del Recovery Plan e sono soddisfatta dal constatare che all’ istruzione e alla ricerca siano state allocate le risorse necessarie per apportare quei cambiamenti necessari a un miglioramento complessivo del sistema formativo: dalle scuole primarie all’Università, comprendendo anche gli asili che per la prima volta hanno visto un aumento considerevole di fondi a loro destinati. Credo che con le nuove proposte si siano poste le basi per concretizzare un diritto allo studio per tutti, basato sulla qualità e sulla diversificazione dell’offerta formativa ai vari livelli".

Come si immagina l'università del futuro?
"Credo che mai come in questo momento bisogna prendere coscienza del fatto che l’intero pianeta è organizzato intorno alle reti telematiche e solo quei Paesi che hanno saputo inserirsi in questa nuova realtà sono riusciti a raggiungere rapidamente grandi livelli di crescita economica, grazie alle possibilità offerte da Internet. E oggi io credo che le università debbano  trovare il coraggio di reinventarsi usando Internet, la piattaforma più potente della storia del mondo, che consente di accelerare i processi di innovazione, distribuzione e creatività  nei modelli  formativi  e di riunire persone, conoscenze e competenze a livello globale. In un contesto storico profondamente mutato rispetto al passato io immagino che dovrebbero crearsi nuovi modelli di università a livello locale, nazionale e internazionale, che integrino presenza e distanza. Le stesse università, attualmente, sono ancora organizzate secondo modelli legislativi legati a esigenze educative locali e nazionali, mentre il mondo dell’economia, del lavoro e della comunicazione si muove in uno scenario globale. Le università dovrebbero consorziarsi per creare centri globali di eccellenza,  creare insieme piani di studio dei diversi corsi di laurea, costituire un corpo docente a livello globale e realizzare insieme su Internet una piattaforma didattica in diverse lingue dove possono essere digitalizzate le videolezioni e materiali didattici collegati agli argomenti delle videolezioni  realizzate  da docenti delle  università consorziate appartenenti a  diversi paesi  del mondo e quindi a diverse  realtà culturali, storiche, politiche e religiose. I consorzi tra Università tradizionali consentono la creazione di un luogo reale e virtuale dove, sia a distanza sia in presenza, le esperienze e le competenze dei docenti vengono trasferite agli studenti secondo modelli di interazione continua per consentire lo sviluppo critico della conoscenza e quindi la sua trasformazione in sapere. Il grande valore che un consorzio di università di diversi paesi del mondo può oggi apportare alla nostra società globalizzata ed interconnesa è il valore della diversità come ricchezza per tutti, il valore di costruire competenze e conoscenze necessarie per vivere con successo il XXI° secolo".