Vittorio Feltri insultato da Mario Calabresi
Vittorio Feltri contro Mario Calabresi: scontro aperto tra il direttore di Libero e il direttore di Repubblica...botta e risposta a più riprese fino all'insulto
Scoccano scintille ad alto voltaggio tra il direttore di Libero Vittorio Feltri e quello di Repubblica, Mario Calabresi.
La polemica è di lunga data, ma si è rivitalizzata alla luce delle recenti contrapposizioni tra gruppi “fascisti” e “anti-fascisti”. Feltri non ha gradito la solita retorica sul fascismo di Repubblica e ha accusato, dopo un suo fondo, Calabresi che definisce, “orfano” a causa dell’omicidio del padre commissario Luigi, maturato proprio in ambienti dell’estrema sinistra, di tornare all’anti-berlusconismo militante (come del resto fa Marco Travaglio con Il Fatto) per tirare su qualche copia in più di un giornale, Repubblica appunto, calato nelle vendite dopo la sostituzione dello storico direttore Ezio Mauro, che da Feltri era stimato.
L’articolo, pungente e salace, svela pepati retroscena:
Dopo il primo articolo di Feltri il direttore di Libero riferisce di aver ricevute bordate di sms inviperiti e minacciosi che lo insultavano in maniera volgare proprio da parte del direttore di Repubblica.
Feltri minaccia/promette di pubblicarne il contenuto e critica anche il formato grafico di Repubblica (che, in effetti, è alquanto buffo) e lo addita come uno dei fattori di flessione non fisiologica del foglio di Via Cristoforo Colombo.
Qualche tempo fa Feltri aveva risposto con un articolo in fondo lirico e di sublime ironia di cui riporto l’irresistibile incipit, al “predicatore” Scalfari:
“Sarò un teppista, come mi definisce Eugenio Scalfari, ma mi sono preso la soddisfazione di svegliare l’elefante. Negli ultimi anni, nella sua omelia domenicale, aveva tenuto una corrispondenza solo con il Papa, con barriti flautati e grati, dato che il collega di prediche pare gli avesse garantito che non esiste il peccato. Mi sono permesso di sventolargliene uno sopra la proboscide, antico ma rinfrescato da recentissime cerimonie, e il pachiderma si è imbufalito (non so se si possa dire così, ma rende l' idea)”.
Questo l’articolo completo:
Dunque la diatriba tra i due direttori è più in generale tra Feltri e la Repubblica.
Da notare che in Repubblica non tirano buoni venti e le acque editoriali sono da diverso tempo molto agitate soprattutto dopo le bordate dell’editore storico Carlo De Benedetti verso Eugenio Scalfari con replica sempre di Calabresi che gli ha fatto capire, dice Feltri, che non conta un cacchio in redazione.
Il quadretto che ne esce fuori non è edificante e cioè quello di un quotidiano smaccatamente partigiano oltretutto squassato da pesanti tensioni interne tra direttori, es direttori ed editori.