Medicina

Aids, nuovo farmaco previene il contagio. Cosa cambia per i malati di Aids

Aids, in arrivo farmaco che previene il contagio dell'Aids

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Aids, nuovo farmaco che previene l'Aids. Il Committee for Medicinal Products for Human Use ha parlato. Arriva il via libera anche in Europa per l'uso dei farmaci antiretrovirali per la prevenzione, e non solo per la cura, dell'Aids.

Brevettato da Gilead Sciences, compagnia di ricerca farmaceutica americana, Truvada è un farmaco a base di emtricitabina e tenofovir disoproxil, che è un 'profarmaco' di tenofovir.

Dati i i recenti successi fatti riportare nel corso di svariati trial clinici, alcune nazioni, come gli Stati Uniti, stanno seriamente meditando di promuoverne l'adozione presso le fasce della popolazione che si trovano più a rischio di contagio, come gli omosessuali, mentre in Europa spetterà ad ogni singolo Stato membro della UE la decisione relativa all'adozione del farmaco, sempre in attesa che si riesca finalmente a debellare il virus Hiv in modo totale, sull'esempio dell'Australia. Questi due principi attivi cooperano per bloccare l'attività della trascrittasi virale inversa, cioè l'operazione necessaria per consentire al virus dell'aids di replicarsi. Per profilassi pre-esposizione si intende dunque una nuova strategia farmacologica mirata su alle persone non non malate e dunque che non hanno l'HIV ma che sono comunque ad alto rischio di contrarlo; quanto appena detto non toglie l'accento sull'importanza della prevenzione primaria in materia sessuale che deve essere completa, e dunque i medici raccomandano sull'utilizzo del preservativo sempre e comunque, perchè nessun farmaco dovrà mai sostituire il contraccettivo.

Andando a potenziare quelle medesime difese immunitarie messe a dura prova o addirittura distrutte dal virus Hiv, il farmaco in questione riesce cioè a risvegliare alcune componenti di difesa sopite presenti nell'organismo, con il risultato consistente in un maggior tasso di protezione dei soggetti sieronegativi di fronte al possibile di ingresso del virus Hiv, in caso si verifichino condizioni che favoriscono il contagio. Negli eterosessuali invece il rischio di contagio si riduce del 75% in coppie in cui uno dei partner è già positivo al virus dell'HIV.