Medicina

Alzheimer, approvato dalla FDA il nuovo farmaco contro i primi effetti

di Daniele Rosa

Ma i costi altissimi lo rendono praticamente un sogno per i pazienti americani

Alzheimer, approvato il nuovo farmaco contro i primi effetti

Lecanemab, commercializzato come Leqembi, è il nuovo farmaco approvato dal FDA americana per aiutare le persone nelle prime fasi dell'Alzheimer a mantenere le capacità mentali. Solo nel 2021 Aduhelm, un farmaco analogo , sembra aver fatto un significativo flop. “Una pietra miliare per le persone idonee a questo trattamento, per le loro famiglie, per la comunità di ricerca", ha sostenuto Maria Carrillo, direttore scientifico dell'Associazione Alzheimer. Tra le criticità del nuovo prodotto i possibili gonfiori o sanguinamenti nel cervello. Questo obbligherebbe i pazienti a sottoporsi a scansioni cerebrali periodiche dopo l'inizio del trattamento. Inoltre, visto l’alto costo del farmaco non è assolutamente certo se sarà coperto dalla sanità pubblica e privata. Circa 27000 dollari infatti sarà il costo del trattamento secondo i due produttori, Eisai e Biogen.

 

Alzheimer, il farmaco toglie le placche amiloidi dal cervello

 

Il nuovo farmaco, somministrato per via endovenosa ogni due settimane, toglie una sostanza chiamata amiloide dal cervello. Placche amiloidi che sono un segno distintivo dell'Alzheimer. In uno studio su 1800 persone con Alzheimer precoce, coloro che hanno preso Leqembi per 18 mesi, hanno ottenuto il 27% in meno di declino della memoria e del pensiero. Un vantaggio modesto ma, la dottoressa Joy Snider, professore di neurologia presso la Washington University School of Medicine di St. Louis ha precisato che “Il nuovo farmaco non è una cura. Non ferma completamente la malattia. Non fa stare meglio le persone. Ma rallenta la progressione in una malattia molto lieve".

Alzheimer, il farmaco per ora solo un sogno per moltissimi americani

Ma per ottenere il trattamento i potenziali pazienti devono sottoporsi a test che dimostrino di essere nelle prime fasi della demenza e che il loro cervello contenga i depositi di amiloide che sono un segno distintivo dell'Alzheimer. Un processo di visite che porterà sicuramente a lunghi tempi di attesa. Per il momento comunque la maggior parte dei pazienti che vogliono Leqembi dovranno pagarlo di tasca propria e quindi una svolta non disponibile per la maggior parte dei pazienti americani. Se Medicare e altre assicurazioni iniziassero a coprire Leqembi, il costo potrebbe essere di decine di miliardi di dollari all'anno. Una soluzione alternativa sarebbe quella di vedere se si possono raggruppare tutti i pazienti affetti da demenza coperti da piani assicurativi diversi in un unico pool di rischio e quindi fornire accesso e assistenza coordinati a quei pazienti. Questo consentirebbe al governo di bilanciare il costo del farmaco con i potenziali risparmi se le persone con demenza fossero in grado di ritardare le costose cure domiciliari. Ma al momento il farmaco, per molti, è ancora un sogno.