Medicina
Coronavirus, misteriosi e preoccupanti casi Covid-like con tampone negativo
È definito Covid-like: comporta polmoniti uguali a quelle causate dal Coronavirus, ma il tampone è negativo. ‘Fenomeno ormai preoccupante anche nei numeri’.
Coronavirus, spuntano casi Covid-like: simili al Covid-19, ma con tampone negativo
Il Coronavirus non smette di sorprendere. Se nelle ultime settimane gli esperti si sono accorti che il Covid-19 si manifesta con sintomi nuovi rispetto a quelli inizialmente rilevati, ora emerge una nuova scoperta: “Casi di Covid-like: sono del tutto simili a Covid, ma senza che il virus emerga dal tampone. Talvolta lo scoviamo solo nel liquido del lavaggio bronco-alveolare". Queste le parole di Mario Balzanelli, presidente nazionale della Sis 118, in un’intervista all’Adnkronos. L’esperto parla di un fenomeno "ormai preoccupante anche nei numeri” e rileva che negli ultimi tempi si è imbattuto "in troppi di questi casi misteriosi, segnalatici anche da medici del resto d'Italia".
"In queste settimane post lockdown a Taranto abbiamo visto sempre meno pazienti positivi – prosegue Balzanelli - invece questi casi simil-Covid sono aumentati e sono tutti uguali. Un popolo che sfugge alle classifiche ma che, dal punto di vista clinico, è identico ai casi Covid. Mi diranno che non tutte le polmoniti interstiziali sono legate al coronavirus, ma in questo periodo fanno scattare un allarme. Allarme che ha portato gli specialisti a cercare il virus più in profondità, trovandolo talvolta nel liquido del lavaggio broncoalveolare".
Coronavirus, i casi Covid-like preoccupano gli esperti: dubbi sui possibili falsi negativi
Il fenomeno crescente dei casi di Covid-like ha fatto emergere molti interrogativi sul Coronavirus. “Intanto – spiega Balzanelli all’Adnkronos - sull'elevata percentuale di possibili falsi negativi in soggetti oligosintomatici o francamente sintomatici (nella nostra esperienza una percentuale del 50%). Quesiti che l’esame broncoscopico può, come sottolineato dalle linee guida della Società Italiana di Pneumologia, contribuire in modo determinante a chiarire, anche precocemente". Gli esperti si chiedono poi "quale sia la reale espressività clinica dei pazienti affetti da Covid-19 e si impongono contesti di gestione ospedaliera e di accesso alle cure specifiche dedicati in aree protette Covid-19 che, a nostro parere – continua Balzanelli - devono trovare il loro autentico 'punto di forza' in una precoce valutazione clinica esperta, effettuata sin dalle fasi più precoci di comparsa della sintomatologia, per via telefonica, dalle Centrali operative 118".
Coronavirus, l'esperienza di un 80enne Covid-like
Balzanelli ha raccontato uno degli ultimi casi di Covid-like trattati: un uomo di 80 anni che ha chiamato la Centrale operativa 118 di Taranto lamentando stipsi e febbricola intorno ai 37.5°C. Questo paziente non presentava i sintomi tipici del Covid-19, ossia tosse, affanno o altre patologie respiratorie. L’80enne è stato trasportato nel reparto Covid, come prevede il protocollo della centrale operativa 118 di Taranto in presenza di sintomi di Covid-19, anche sfumati come in questo caso (febbricola), per una valutazione clinica e di studio diagnostico. Ai primi esami il paziente presentava una buona saturazione arteriosa di ossigeno: 93% in aria ambiente. Il tampone naso-faringeo a cui è stato sottoposto ha dato esito negativo. È stata successivamente eseguita l’emogasanalisi per valutare, in modo preciso, l’efficacia delle funzioni di ossigenazione e di ventilazione del polmone e le esatte concentrazioni di ossigeno e di anidride carbonica nel sangue.
A questo punto gli esperti si sono trovati di fronte ad un risultato misterioso. È stata infatti rilevata una condizione di severa insufficienza respiratoria acuta, con pressione parziale di ossigeno di 57 mmHg (valore minimo di 60 mmHg). Il medico in servizio ha poi richiesto una tac al torace ed è stata così diagnosticata una polmonite interstizio-alveolare Covid-like. "Questo caso è solo uno dei tanti” ha spiegato Balzanelli. “Nella nostra esperienza – ha rivelato l’esperto - circa il 50% dei pazienti pervenuti alla nostra valutazione con sintomatologia acuta, anche sfumata, di febbricola o di infezione respiratoria (minore o maggiore) presenta quadro combinato di insufficienza respiratoria acuta, negatività all’esame del tampone, riscontro laboratoristico (neutrofilia, linfocitopenia, livelli elevati di interleukina 6, livelli bassissimi, o quasi inesistenti, di vitamina D) e soprattutto radiologico alla Tc del torace (polmonite interstiziale o interstizio-alveolare) altamente suggestivo di Covid-19".