Tutti i centri odontoiatrici associati ANCOD (Associazione Nazionale Centri Odontoiatrici), oltre 500 distribuiti sul territorio nazionale, hanno ripreso le attività di servizio in piena sicurezza, ottemperando alle linee guida ministeriali e seguendo un rigido protocollo per garantire a tutti i pazienti la prosecuzione delle cure iniziate, nonché una pronta presa in carico delle patologie e dei disturbi che si sono manifestati durante il periodo di lockdown.
Anche nel periodo di sospensione delle attività non essenziali, i centri associati ANCOD si sono responsabilmente resi disponibili a eseguire procedure indifferibili o di emergenza, attenendosi alle normative anti-contagio. Molti degli studi tradizionali hanno temporaneamente chiuso l’attività.
Raffaele Abbattista, Direttore Generale ANCOD, spiega: “I gruppi associati ANCOD sono allineati ai protocolli ministeriali per la gestione in sicurezza dei centri dentistici con procedure spesso anche più stringenti. In questi mesi si sono impegnati a formare il personale, ad assistere i pazienti più urgenti e a rispondere anche a distanza a tutte le richieste che sono pervenute. Sono certo che le nostre strutture sapranno far fronte a tutte le sfide che la ripartenza ci sta già lanciando: sia quelle di ordine sanitario, legate alla sicurezza all’interno dei centri associati, sia quelle di carattere economico-finanziario.”
Michel Cohen, Presidente ANCOD, aggiunge: “Il Covid 19 ha messo a dura prova moltissime aziende in tutti i settori industriali e dei servizi, e anche moltissimi professionisti dell’odontoiatria; una recente ricerca della società KeyStone ha segnalato la volontà del 15% dei dentisti italiani (22% tra gli over 65 anni) di non riaprire lo studio. Noi di ANCOD siamo quindi chiamati a stare al fianco anche di tutti i pazienti che potrebbero perdere il loro punto di riferimento odontoiatrico, sia tra i gruppi non iscritti ad ANCOD, sia tra gli studi tradizionali".
"I nostri gruppi organizzati ANCOD, economicamente solidi e strutturati, anche grazie a consolidati rapporti con banche e finanziare, si sono già attivati per trovare le soluzioni migliori e rimanere al fianco di eventuali pazienti di altre strutture odontoiatriche in difficoltà. Ci rendiamo conto però, in conclusione, che in molti casi potrebbero nascere situazioni complesse che vanno dal disservizio ai pazienti a problemi occupazionali e per questo ci mettiamo a disposizione del MISE - Ministero per lo Sviluppo Economico - qualora emergessero situazioni di crisi che possano trasformarsi in problemi gravi e concreti per lavoratori e pazienti.”
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