Medicina
I dermatologi italiani chiedono nuove regole per le creme solari
Negli USA, la FDA ha messo al bando PABA e salicilato di Trolamina, massicciamente usate negli ultimi 30 anni
di Lorenzo Zacchetti
E' in corso a Washington il Congresso annuale dell’American Academy of Dermatology, che terminerà il 6 marzo. Tra i temi in discussione la decisione della FDA (Food and Drug Administration), che dopo 30 anni ha cambiato le regole per la protezione della pelle, mettendo al bando sostanze molto comuni come PABA e salicilato di Trolamina.
“Le nuove misure di protezione adottate negli Stati Uniti devono essere di esempio – commenta il dott. Piergiacomo Calzavara Pinton, Presidente della SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse) - Come società scientifica attiva nella prevenzione dei tumori della pelle possiamo solo auspicare che anche le autorità europee adeguino la normativa esistente nel vecchio continente per rendere i prodotti più sicuri e il consumatore più consapevole nella scelta e nell’ uso delle lozioni antisolari”.
PABA e salicilato di Trolamina sono due delle molecole che filtrano la radiazione e negli ultimi 30 anni sono state massicciamente usate nelle creme solari, ma la FDA le considera non sicure e soprattutto non efficaci, al contrario di sostanze ‘tradizionali’ come ossido di zinco e biossido di titanio.
La FDA farà ulteriori approfondimenti per verificare l’assenza di tossicità delle restanti dodici molecole e nel contempo avverte che possono essere definite "antisolari" solo alcuni tipi di sostanze come gel, creme, lozioni, spray, oli, pomate, unguenti, paste e stick, ma non saponi, salviettine, shampoo e formulazioni di altro genere.
Ulteriori indicazioni riguardano la chiarezza delle etichette con le informazioni sul prodotto: devono essere indicati i filtri solari contenuti nelle creme, l’SPF, ossia la protezione da UVB, la protezione da UVA e l’indice di resistenza all’acqua. Inoltre deve essere chiaramente specificato che i solari non proteggono dal tumore della pelle se non correttamente usati e associati ad adeguate misure di comportamento al sole.
In vendita inoltre non possono circolare sotto l’etichetta di antisolari quei prodotti associati a repellenti per gli insetti. La FDA infine pone a 60 il valore massimo di SPF che si può indicare sulla confezione dei solari e chiarisce che tutti i prodotti che hanno SPF devono offrire anche una protezione valida da UVA, che deve aumentare al crescere dell’SPF.